Chiesa

Anche Casa Paola dal Papa per
la giornata sui corridoi umanitari

Per la prima volta dal 2016, anno in cui questi corridoi umanitari sono stati istituiti, il Papa ha voluto organizzare una giornata ad hoc in Vaticano, dato che prima il momento conviviale era organizzato, sempre a Roma, dalla Comunità di Sant’Egidio. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

“L’integrazione è una parte costruttiva dell’accoglienza”: con queste parole Papa Francesco ha accolto in Sala Nervi in Vaticano, sabato pomeriggio, buona parte dei 6.080 migranti che dal 2016 ad oggi sono arrivati in Italia, in Francia e in Belgio grazie ai corridoi umanitari favoriti dalla Comunità Sant’Egidio di Roma, alla quale si sono poi aggiunti negli anni la Chiesa Valdese e la Caritas.

Erano presenti, vivendo una grandissima emozione, anche esponenti di Casa Paola, unica struttura del comprensorio Oglio Po, a Rivarolo del Re, che dal 2016 ha iniziato questo progetto di accoglienza: con padre Francesco Zambotti e con Pierangela Cattaneo, erano presenti tre ragazzi – due siriani e un etiope – che ancora sono ospiti a Casa Paola, arrivati un anno fa. Ma in totale, dal 2016, sono ben sette le persone che a Rivarolo del Re sono state accolte, giunte dalla Siria e dall’Etiopia. Quattro di loro hanno trovato un lavoro e, grazie a quello, sono poi riuscite a prendere casa, vivendo così la perfetta integrazione.

Per la provincia di Cremona era presente anche un gruppo cremasco, guidato da Franco Bordo, già onorevole di Sinistra e Libertà ma in questo caso esponente dell’Arci San Bernardino di Crema. Proprio Arci assieme a Cgil, alle parrocchie di San Bernardino e Castelnuovo e alla Comunità Papa Giovanni XXIII dal 2019 hanno dato una mano, ospitando una famiglia siriana in fuga dalla guerra. E 61 famiglie cremasche hanno donato 10 euro al mese per aiutare questa famiglia ad avere una propria autonomia economica.

“Un incontro come quello di oggi è drammaticamente attuale – ha spiegato Papa Francesco – dopo quanto è accaduto a Cutro. E questi corridoi umanitari vanno incoraggiati, perché aiutano queste persone ad arrivare a cercare una vita migliore in condizioni di sicurezza”. Per la prima volta dal 2016, anno in cui questi corridoi umanitari sono stati istituiti, il Papa ha voluto organizzare una giornata ad hoc in Vaticano, dato che prima il momento conviviale era organizzato, sempre a Roma, dalla Comunità di Sant’Egidio.

Giovanni Gardani

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