Sabbioneta, Sarzi Sartori:
"Heritage già in crisi"
“Dispiace vedere come nella ricerca spasmodica del "nuovo", dell'efficientamento, del marketing, in una piccola comunità come la nostra, per la gestione del turismo si creino sovrastrutture che sono un duplicato di quelle già in essere e che per il loro funzionamento drenino risorse che potrebbero essere destinate al restauro e alla conservazione".

Attacca la Fondazione Sabbioneta Heritage, parlando di un bilancio in crisi ancora prima che l’azione della stessa Fondazione entri nel vivo. A parlare è Giuliano Sarzi Sartori, ex assessore comunale di Sabbioneta. “E così dopo le fanfare, i giocolieri ed i banchetti, la Fondazione Sabbioneta Heritage ETS è stata varata, per accorgersi che … il transatlantico mancava dello scafo, della chiglia e della carena. Apprendiamo la difficoltà finanziaria, a cui andrà incontro la Fondazione, che dovrà gestire il patrimonio storico monumentale di Sabbioneta”.
“Cosa ampiamente prevista già nel 2022 in sede di approvazione del Consiglio Comunale all’adesione al nuovo organismo quando, per chiudere in pareggio il previsionale “piano budget annuale”, è stato necessario inserire “ conferimenti, elargizioni, lasciti in denaro di fondatori, promotori, benefattori e di altri soggetti privati” per 200.000 euro annui. A questa nuova Fondazione manca un requisito fondamentale per la sua costituzione e il suo funzionamento vale a dire un patrimonio e un capitale monetario”.
“I soci fondatori, Comune, Parrocchia e Pro Loco – spiega Sarzi Sartori – ancorché detentori e gestori di un notevole patrimonio artistico e monumentale non saranno in grado di supportare finanziariamente una fondazione che comporta, per la sua natura e la sua struttura, significative spese di amministrazione e gestione. I privati per le loro donazioni vorranno un ritorno in visibilità per cui non potranno finanziare spese correnti, ma solo eventi o interventi di restauro considerando poi che, al momento, gli sgravi fiscali sono autorizzati per somme erogate ai soli enti pubblici (vds. Risposta n. 526/2022 dell’Agenzia delle Entrate)”.
“Il Comune di Sabbioneta ha affidato in concessione, in via diretta , alla Fondazione ente del terzo settore, il turismo e i servizi turistici per “la pubblica fruizione dei monumenti municipali, dell’infopoint, e biglietteria turistica”, deliberando, nel 2022 per il periodo giugno- dicembre, impegni di spesa per oltre 142.000 euro (che la Fondazione dovrà ritornare) e per il periodo gennaio- aprile 2023 ulteriori 138.900 euro oltre IVA con delibera di Giunta del 29/12/22 e conseguente determina della responsabile del settore del 13/1/23”.
“Sembra poi che la Soprintendenza non si sia ancora espressa sulla concessione in gestione alla fondazione dei beni di proprietà comunale. Per il sito Unesco Mantova-Sabbioneta è il Comune il garante e detentore della tutela del patrimonio storico e artistico per cui é da ritenere che non potrà essere delegato un ente terzo privato, ad esercitare questo dovere in quanto potrebbero sorgere controversie nell’ambito delle responsabilità in ordine alla salvaguardia e alla conservazione”.
“L’affidamento diretto – attacca l’ex assessore comunale – è stato concesso in base ad una convenzione di cui, al momento, non è noto il contenuto e in assenza di un atto di “ benestare” sia della Giunta che del consiglio comunale organi preposti alla custodia dei beni di proprietà della comunità. Inoltre, sembra che nell’ambito del terzo settore ” i nuovi articolati di legge escludano gli operatori del terzo settore dalla gestione dei servizi di valorizzazione e dei servizi al pubblico perché tali operatori rendono servizi di tipo non economico cui non si applica la normativa sulle concessioni di servizi. Salvo che tali enti del terzo settore partecipino e vincano gare di appalto”.
“Molti aspetti di questa operazione lasciano perplessi a partire dalla natura privatistica per una gestione più dinamica e libera da vincoli legislativi quando il principale socio fondatore proprietario dei beni in concessione è il Comune in qualità di ente pubblico soggetto alle normative pubblicistiche, di trasparenza e di controllo”.
“Dispiace vedere come nella ricerca spasmodica del “nuovo”, dell’efficientamento, del marketing, in una piccola comunità come la nostra, per la gestione del turismo si creino sovrastrutture che sono un duplicato di quelle già in essere e che per il loro funzionamento drenino risorse che potrebbero essere destinate al restauro e alla conservazione dell’unica ricchezza che ci è rimasta quale è il nostro patrimonio monumentale e pittorico”.
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