Cronaca

25 aprile, Zanichelli: "Lavorare
per il futuro dei nostri figli..."

Purtroppo ancora troppe sono le guerre nel mondo, ancora troppi interessi economici prevalgono sul valore umano, sulla libertà, sulla pace. La libertà va coltivata con la coscienza, con la consapevolezza e con il riconoscere la libertà degli altri

Un 25 aprile sentito, come sempre, quello celebrato a Rivarolo del Re. Questo il discorso del primo cittadino, Luca Zanichelli. Un discorso che parte dalla Liberazione ma rimarca purtroppo quanta sia ancora la strada da faredi fronte alle guerreche insanguinano il pianeta.

Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa.

Entro il 1º maggio 1945 tutta l’Italia settentrionale fu liberata. La Liberazione mise così fine a vent’anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946, per la scelta fra monarchia e repubblica, e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.

Abbiamo il dovere oggi di commemorare i morti, partigiani civili e soldati, durante la guerra di Resistenza contro l’esercito nazifascista, Il dovere della memoria per onorare il sacrificio di quanti hanno dato la vita per farci vivere in un paese libero.

Sono passati 78 anni da quel 25 aprile che ha sancito la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma da due anni e due mesi continua ininterrottamente la guerra in Ucraina, attualmente è guerra in Sudan, oltre alle tante altre guerre ancora in atto soprattutto in Africa.

I titoli delle pagine principali dei giornali di ieri erano: Guerre senza tregua, in Sudan non regge il cessate il fuoco – al via l’evacuazione dal paese degli occidentali, noi abbiamo 200 connazionali da portare in salvo; in Ucraina: Putin perseguita pure i gruppi etnici turchi della Crimea. Vengono rubati i bambini.

Se a livello privato si osserva l’indebolimento dell’empatia, sul piano politico – istituzionale questo tempo segna il ritorno in grande stile del conflitto armato per risolvere le controversie che si moltiplicano nel mondo globalizzato. L’invasione dell’Ucraina ha fatto da evento catalizzatore di processi già avviati negli anni precedenti che adesso stanno però acquisendo natura sistemica.

Il che conferisce a questo nostro 25 aprile un significato di tragica attualità, riportando vive immagini di sofferenza, disperazione, fuga, abbandono, combattimenti, morti. La solidarietà, che va praticata nei confronti di questi popoli, deve essere ferma e coesa.

Purtroppo ancora troppe sono le guerre nel mondo, ancora troppi interessi economici prevalgono sul valore umano, sulla libertà, sulla pace. La libertà va coltivata con la coscienza, con la consapevolezza e con il riconoscere la libertà degli altri. Dimostriamo, oggi, solidarietà verso i tantissimi anziani, donne, bambini costretti a lasciare il loro paese a causa della guerra che devasta i loro territori.

Viene dal cuore un appello alla pace, speriamo che tutti questi popoli possano il prima possibile festeggiare il giorno della liberazione. Siamo ancora molto lontani da un mondo senza le armi, senza la violenza, senza la disumanità. Il nostro deve essere un convinto e incondizionato rifiuto di ogni sopraffazione totalitaria. Tanto dobbiamo ancora lavorare per il futuro dei nostri figli. Buona festa della Liberazione a tutti“.

N.C.

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