Casalmaggiore, coppia insultata
sull'argine denuncia ai carabinieri
I due, ovviamente scioccati, si sono rivolti alle forze dell’ordine, presso cui hanno sporto denuncia, e han ritenuto opportuno informare anche il sindaco; ora si attende che la giustizia faccia il suo corso. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Sabato 22 aprile, alle ore 22.30 circa, una coppia stava passeggiando sull’argine mano nella mano, quando un gruppo di giovani quasi tutti minorenni e italiani, ha iniziato ad insultarli e ad umiliarli, in quanto coppia gay, con parole aberranti che preferiamo non riportare per non favorire il meccanismo di emulazione. Agli attacchi verbali, pronunciati con atteggiamento alquanto violento, si è aggiunto un tentativo di inseguimento da parte dei più aggressivi, probabilmente gli unici maggiorenni. I due, ovviamente scioccati, si sono rivolti alle forze dell’ordine, presso cui hanno sporto denuncia, e han ritenuto opportuno informare anche il sindaco; ora si attende che la giustizia faccia il suo corso.
A raccontarci i fatti sono le vittime dell’orrendo episodio e alcuni loro famigliari che così si sono espressi: “Premesso che vedere atteggiamenti omofobi, violenti e intolleranti in ragazzi così giovani sconcerta, è evidente che il livello culturale è sempre più basso e di conseguenza la capacità di avere un pensiero proprio, mosso dall’elaborazione di corrette informazioni e/o formazioni, è puro miraggio. E sconcertano la violenza e la furia con cui questi giovani gestiscono i loro rapporti, le loro giornate, segno di malessere interiore e di degrado sociale. Si parla tanto di inclusione, di rispetto, di tolleranza, di attenzione ai giovani ma dove siamo noi? Dove siamo noi adulti, che davanti a cose del genere non sappiamo fare altro che reagire allo stesso modo!!!! Servono calci, manganelli – tuonano alcuni illuminati – senza rendersi conto che la violenza porta violenza, che non va legittimata, in primis da noi. Ci chiediamo da quali cuori adolescenti e malati possa uscire tanta rabbia, cos’è che induce ormai troppi di loro a picchiarsi, a bullizzare, a perdersi in eccessi, a non avere paletti, a non saper distinguere quando l’apparente divertimento è invece reato pericoloso per gli altri e per sé stessi? Cosa stiamo lasciando in eredità? Da una parte si parla di progetti, di iniziative rivolte alla sensibilizzazione, all’indulgenza, alla tolleranza, dall’altra siamo noi i primi a pronunciare frasi di odio e di disprezzo, a sfoderare atteggiamenti di rissosa superiorità verso chi non ci piace, sempre pronti a trovare balorde soluzioni mettendo in campo regole antiche, logore e fallimentari. Cosa può assorbire un giovane a cui si trasmette che una persona omosessuale non ha diritto, non solo di amare e di formare la propria famiglia, ma addirittura di esistere, che uno straniero è nemico a prescindere e che tutto ciò che non rientra in una “normalità”, della cui essenza ci si sente depositari assoluti, è da allontanare e prendere a calci come un cane in chiesa? Tutta l’indifferenza di cui oggi siamo capaci fa sì che episodi del genere passino sotto il nome di bravate commesse dai soliti, quei soliti che non hanno i genitori giusti, quelli di una volta che risolvevano con la cinghia. Non è così, è invece disagio, tristezza, mancanza di senso di appartenenza, confusione, paura davanti a un mondo che non li osserva, che non li capisce, che li vorrebbe performanti altrimenti non valgono, che non considera i loro sogni e non cura le loro fragilità. E se nessuno ti guarda, nessuno ti vede allora, come farsi notare se non esasperando ogni cosa, odio compreso, odio che ogni giorno e da ogni dove gli arriva da noi? Si ha inoltre la sensazione che, ormai da troppo tempo, anche sul tema sicurezza si stia soprassedendo; se da una parte il modo di educare e di occuparsi dei ragazzi fa acqua da tutte le parti, anche la risoluzione alle loro azioni illegali e criminose, è spesso tardiva se non assente. Così anche a Casalmaggiore, passeggiare sull’argine o in golena, rientrare la sera se si abita in zone isolate o non ben visibili, prendere le sigarette a un distributore automatico, oggi non è più consigliato. Per non parlare del degrado in cui da tempo si trovano angoli, strade e parchi della città, lasciati al loro sfacelo tanto se li sistemi poi arrivano le solite baby gang o i soliti extra comunitari a vandalizzare e/o imbrattare, quindi, avanti pure così. In quanto cittadini, e non solo vittime, chiediamo con forza e con urgenza alle istituzioni tutte, alle forze politiche di maggioranza e di minoranza di prendere a cuore la questione, di trovare la strada per limitare atti di criminalità e vandalismo spesso ad opera di giovanissimi. I pareri dei boomer adulti che risolverebbero tutto a sprangate sulla schiena non sono certo la soluzione, come non lo è il continuare puntare il dito sulle famiglie. Passeggiare mano nella mano è un diritto, amare chi si vuole è un diritto non solo nostro ma anche dei nostri aggressori”.
Ciò che è accaduto a questa coppia di ragazzi è di una gravità inaudita ma loro, a differenza di molti, possiedono la forza dell’amore, un amore da difendere, che li ha aiutati a reagire, a denunciare e a non mollare.
Giovanna Anversa