Sport

Andrea Devicenzi ce l'ha fatta:
concluso Crossing The North

Un' impresa sportiva che lo ha visto completare un percorso così duro ed impegnativo pedalando con una sola gamba, sulla traccia della scorsa avventura in Islanda, quando Devicenzi completò l'intero periplo dell'isola partendo e arrivando nella capitale Reykjavik. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

“Con l’arriva nella città di Trodheim, si è conclusa la prima parte di @crossingthenorth, un viaggio incredibile ed in solitaria ce mi ha portato a conoscere in 18 tappe e oltre duemila chilometri in sella alla mia bici con un pedale, Finlandia, Svezia e Norvegia, sulle tracce del Cammino di Re Olav. Un’esperienza unica quanto faticosa ed affascinante, che continuerà a vivere grazie alle presentazioni del libro ed alle proiezioni del docu-film”.

Queste le prime parole dell’atleta paralimpico cremonese Andrea Devicenzi al termine dell’impresa che lo ha visto protagonista in Scandinavia dal 15 giugno al 6 luglio. Un’ impresa sportiva che lo ha visto completare un percorso così duro ed impegnativo pedalando con una sola gamba, sulla traccia della scorsa avventura in Islanda, quando Devicenzi completò l’intero periplo dell’isola partendo e arrivando nella capitale Reykjavik.

#crossingthevnorth ha ricevuto importanti patrocini, tra cui quello del Coni, del Cip, il Comitato italiano paralimpico e della Federazione ciclistica nazionale, oltre che a quelli dei comuni di Martignana Po e Sabbioneta e della provincia di Cremona. L’obiettivo di #crossingthenorth di dimostrare che per chiunque è possibile superare gli ostacoli che spesso la vita ci pone davanti, mettendo in campo forza di volontà, grande determinazione ed una capacità mentale di poter guardare oltre. Grazie al Comites di Oslo, e in particolare alla consigliera Chiara Isola, #crossingthenorth ha avuto anche la prerogativa di incontrare in un’ottica culturale le comunità italiane all’estero.

Devicenzi spiega: “Ringrazio tutte le persone che mi hanno seguito in questi venti giorni, la mia famiglia, la mia squadra e gli sponsor che hanno creduto a questo mio progetto sostenendolo e permettendomi di realizzarlo.
Ho vissuto tanti momenti bellissimi ma anche superato sfide impegnative, sono passato dai quasi 40 gradi della Finlandia ai 5 della Norvegia, dormendo la maggior parte delle volte in tenda ed adattandomi ad ogni tipo di situazione (come a volte nella vita).

Affrontare questa impresa totalmente in solitaria mi ha permesso di vivere un’esperienza diversa rispetto allo scorso anno.
 Non nego che mi è mancata la famiglia ma dell’Italia ho ricevuto grande energia che mi ha permesso di superare le difficoltà facendo le scelte migliori sopratutto in un’ottica di sicurezza. Ora qualche giorno di riposo per poi tornare al lavoro con la squadra per il libro e il docufilm, entrando poi nel vivo della programmazione del progetto 2024 del quale ora posso solo dire che vi stupirà”.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...