Cronaca

Tiziano, Marco e Federico
in bicicletta sino a Venezia

Un viaggio - iniziato a metà agosto di quest'anno - tra fiumi e città, che ha visto la partenza dai laghi Mantova e l'arrivo sul Canal Grande di Venezia, con in mezzo 230 km accompagnati dal Mincio, dalle campagne, dalle cascine, dagli argini, dai pioppi, dai canali, dalla laguna e dal grande fiume Po

Un’idea nata così. Tra tre amici, Tiziano Sarzi Sartori, Marco Bresciani e Federico Storti. “Più un grido di liberazione, andiamo a Chioggia in bici, che una vera e propria proposta di viaggio“. Nel periodo pandemico le chiusure, la sensazione forte di limitazione di ogni libertà e – per la famosa legge del contrappasso – la nascita di un qualche sogno da realizzare appena possibile. “Non potevamo sapere – racconta Tiziano – che tre anni dopo sarebbe successo davvero. Molto spesso, capita un po’ a tutti di lasciarsi trascinare da idee ambiziose che, con il tempo, si sedimentano sul fondale della nostra mente, smorzando l’entusiasmo iniziale. Puntualmente, però, questi sedimenti emergono, manifestandosi sotto forma di altre idee e catturando la nostra attenzione“.

Un viaggio – iniziato a metà agosto di quest’anno – tra fiumi e città, che ha visto la partenza dai laghi Mantova e l’arrivo sul Canal Grande di Venezia, con in mezzo 230 km accompagnati dal Mincio, dalle campagne, dalle cascine, dagli argini, dai pioppi, dai canali, dalla laguna e dal grande fiume Po.

Le tappe – prosegue Tiziano – sono state due: Ferrara e Adria. Entrambe arricchite da incontri e storie di persone e pedali. Il primo incontro, avvenuto alle porte di Ferrara, riguarda una donna partita da Amsterdam e diretta a Roma, in completa solitudine, che ha attraversato le Alpi in quattro giorni e che si orientava su mappe cartacee, dosando le sue forze a sentimento. Il secondo incontro porta con sé una storia frutto della curiosità dell’albergatore di Adria, condivisa con alcuni amici del delta, che li ha spinti a percorrere migliaia di chilometri in bici per dare una risposta alla domanda che si erano posti: “come è il delta del Danubio? Sarà simile a quello del Po?“.

Il viaggio è anche questo. Incontri, parole, emozioni. “Queste storie ci hanno introdotto al vasto mondo a pedali che noi stessi stavamo esplorando, sotto il sole di metà agosto. Un mondo fatto di fatica, ma anche di curiosità e coraggio“.

Tre giorni di bici e quell’idea nata così, alla fine si realizza. “Alla mattina del terzo giorno di viaggio, superato il ponte di Chioggia, ecco che viene inconsapevolmente esaudito il desiderio di tre anni prima. Questa presa di consapevolezza ha azzerato il tempo tra la domanda e l’avvenimento, riportandoci dove tutto era iniziato: sull’argine di Casalmaggiore durante l’estate del 2020.

Dalle isole di Lido e Pellestrina appariva sempre più vicina la zattera di cupole e campanili di Venezia, fino a mostrarsi in tutta la sua maestosità durante la navigazione lungo il Canal Grande, entrata trionfale che ha segnato la conclusione del percorso ma non la fine del viaggio.

È stata un’esperienza inedita per noi, occasione di conoscere luoghi, che il viaggiare lento ci ha permesso di ammirare, parlare con le persone, incuriosite, e misurare noi stessi su due ruote lungo il fiume. Ciò che resta è l’adrenalina per una nuova avventura, con i miei compagni di viaggio“.

Na.Co.

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