Cronaca

Il treno si ferma a Codogno e poi a
Lodi: l’odissea di una pendolare

Una foto scattata ieri mattina sul treno per Milano

Quella di ieri non è stata una giornata delle migliori per il trasporto ferroviario lombardo, e di questo ne abbiamo già parlato in un precedente articolo, con la circolazione dei treni in tilt per colpa di un guasto alla stazione di Lodi, sulla tratta Mantova-Milano. I disagi purtroppo non hanno riguardato solo il treno 2154 delle 5,40 in partenza da Bozzolo per il capoluogo lombardo, ma anche quello delle 7,05, come ci ha raccontato nel tardo pomeriggio di ieri una pendolare, protagonista di una singolare quanto improbabile vicenda:

“Fortunatamente abito a Bozzolo – così ha esordito la scrivente – quindi mi sono ‘risparmiata’ il viaggio in bus da Mantova, che comunque credo sia andato bene perché ho visto il bus in stazione quando sono arrivata. Presenti anche i carabinieri. Il treno è partito alle 7,05 in orario direzione Milano Centrale, con arrivo previsto 8,42. All’arrivo a Codogno il treno si ferma e si spegne e restiamo in attesa senza sapere nulla almeno per una decina di minuti; ci viene poi comunicato tramite l’altoparlante di scendere dato che il treno era guasto”.

“Seguiamo la massa di gente verso un altro treno che faceva la tratta Piacenza-Milano Greco Pirelli, ovviamente pieno e quindi siamo rimasti in piedi. Il treno parte ma all’altezza delle campagne di Lodi si ferma e viene comunicato un guasto alla linea. Il viaggio riprende per terminare comunque la corsa a Milano Lambrate (non più Greco Pirelli come annunciato precedentemente) alle 10. Ora sono sul treno di ritorno, speriamo bene!”, ha concluso la bozzolese.

Disavventure, queste, che ormai non risparmiano più nessuno, nemmeno chi si mette in viaggio sui treni più moderni e veloci, come ha dimostrato la recente vicenda del Frecciarossa rimasto bloccato in piena notte nelle campagne suzzaresi, a bordo del quale stava viaggiando nientemeno che il sindaco Giuseppe Torchio in compagnia del parroco don Luigi Pisani e di due collaboratori della parrocchia di Bozzolo. Mal comune, in casi come questi, non è mai mezzo gaudio.

Mi.Ca.

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