Cronaca

Bozzolo, dopo 15 anni vince la
causa per la casa: resterà dov'é

Un gran bell’uovo di Pasqua quello arrivato ad una famiglia di Bozzolo alla vigilia delle feste. Con una sorpresa fantastica all’interno rappresentata da una sentenza del Consiglio di Stato che salva la casa destinata alla demolizione così come aveva stabilito il Tar di Brescia precedentemente.

Una vicenda che si trascina da una quindicina d’anni e che vedeva il proprietario contrapposto al Comune di Bozzolo da cui era giunta l’ordinanza di demolizione provocando un comprensibile sconvolgimento psichico e morsle nei componenti la famiglia. Non una casa qualsiasi ma una stupenda villa immersa in un prato verde all’inglese sul confine tra Bozzolo e San Martino dall’Argine.

Il proprietario aveva deciso di costruire la struttura su un’area agricola pur svolgendo un lavoro diverso da quello dell’agricoltore. Eppure aveva ottenuto la licenza di costruzione poiché nella struttura avrebbe abitato una persona con i requisiti idonei.

Dopo sei anni il vero proprietario si era trasferito nella casa “abusiva” ricevendo contemporaneamente l’avviso di irregolarità dall’amministrazione comunale bozzolese con l’ingiunzione di abbattimento ufficializzata da sentenza del TAR a cui l’interessato si era appellato col sostegno di eminenti avvocati.

Sono passati diversi anni sempre con lo stato d’animo turbato e inquieto nella prospettiva di dover lasciare la casa e vedere demolire così il frutto di lunghi risparmi e sacrifici. Ma attraverso la disamina di articoli, regolamenti e doppie conformità urbanistiche i legali della famiglia sono riusciti a salvare la villa restituendo pace e serenità ai proprietari i quali si sono lasciati andare ad un unico commento: “Avremmo voluto evitare questi lunghi anni di sofferenza e patimenti eravamo disposti a pagare ciò che il Comune ci chiedeva attraverso oneri e sanzioni. Purtroppo non è stato così. Ma ciò che importa è che adesso tutto è finito nel migliore dei modi per noi. Non festeggiamo ma una bottiglia di champagne la possiamo stappare insieme al nostro tecnico che ha sofferto insieme a noi per tutto questo lungo periodo”.

Ros Pis

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