Cronaca

Mille Miglia, il Cannetese Facconi
racconti e aneddoti a Montichiari

Attilio Faccini (al centro) tra Fabrizio Rossi e René Alexandre Arnoux (a destra)

Si è parlato a lungo di Mille Miglia domenica mattina a Montichiari all’interno della splendida Fiera delle Auto d’epoca Spider e Cabriolet (ma non solo) . E si è parlato anche di Casalmaggiore dove la mitica corsa negli anni trenta aveva la consuetudine di transitare attraversando il ponte in barche che univa la Lombardia all’Emilia.

Un sovrapporsi di ricordi e di aneddoti affascinanti portati alla memoria da quell’appassionato cultore di macchine e motori che è Attilio Facconi di Canneto sull’Oglio, più volte apparso nelle rubriche del Tg2 dedicate a questo argomento. Alternandosi all’altrettanto esperto il notaio Fabrizio Rossi, Facconi ha parlato soprattutto della primissima edizione della corsa avvenuta nel 1927 superando ostacoli di carattere campanilistico e sopratutto di tipo politico vinti grazie alla determinazione di Augusto Turati che era il segretario del partito fascista allora in auge.

Una spinta determinante alla realizzazione del progetto avvenne anche per merito della Gazzetta dello Sport, di cui sono state mostrate le prime pagine dell’epoca allo scopo di stimolare mediaticamente l’opinione pubblica affinché si disputasse quella gara tra Brescia e Roma e ritorno.

Da sinistra: Aimo Maggi, Franco Mazzotti, Giovanni Canestrini e Renzo Castagneto, segretario generale e deus ex machina della Mille Miglia (Archivio Storico ACI Parma)

Alla base c’era anche una questione di carattere socio economico in quanto che in quegli anni cominciava a manifestarsi unA forte crisi nelle case automobilistiche italiane Fiat e Alfa con l’arrivo di marche e modelli da oltre oceano. Anche per questo quattro amici bresciani Aimo Maggi,Franco Mazzotti, Giovanni Canestrini e Renzo Castagneto (segretario generale e deus ex machina dell’intera manifestazione ) si rimboccarono le maniche e superando gli ostacoli e la forte opposizione di alcune radicate istituzioni riuscirono a dare il via a quella grande manifestazione delle mille miglia corrispondenti a 1600 chilometri tra andata e ritorno tra Brescia e Roma.

Due immagini del 1930: il passaggio della Mille Miglia al ponte di Barche di Casalmaggiore (Foto crediti: Archivio ACI Parma)

Certo le strade non erano quelle di oggi e per la maggior parte del tragitto si correva su percorsi sterrati. Non solo ma per fornire le direzioni di marcia era consuetudine indicare ai piloti la posizione dei pali del telegrafo o seguendo le rotaie dei binari come proprio nel caso di Casalmaggiore e altre località. C’era poi il problema dei passaggi a livello a quell’epoca incustoditi con la necessità di rallentare o fermare addirittura i treni per far passare la carovana di auto. Esattamente il contrario d’oggi giorno in cui il traffico veicolare deve rimanere fermo davanti alle sbarre abbassate, spesso con lunghe attese. Una iniziativa non solo sportiva ma anche di costume che ha assunto sempre più fascino e leggenda riuscendo a raccogliere attorno al suo percorso si calcola cento milioni di spettatori.

Per la cronaca, la prima edizione svoltasi tra il 26 e 27 marzo 1927 fu vinta dall’equipaggio formato da Giuseppe Morandi e Ferdinando Minoia su una vettura Om 665 “Superba” coprendo la distanza di 1628 chilometri tra Roma Brescia e ritorno in 21 ore 4 minuti e 48 secondi. Ad una media di 77 e 238 chilometri orari.

All’interessante relazione storico-sportiva fatta dal mantovano Attilio Facconi all’interno del Centro Fiera di Montichiari era presente anche l’ex pilota francese Renè Arnoux famoso corridore vincitore di numerose gare al volante di Renault e Ferrari. Altri convegni nella giornata di domenica hanno consentito di sentire la storia del progettista Mauro Forghieri, vedere il filmato di Miria Burani e Stefano Ferrari intitolato Imola 70 oltre all’incontro con la Scuderia Tazio Nuvolari ascoltando il racconto dell’evoluzione tecnica della mitica Bugatti Eb 110 con interessanti interventi di Giampaolo Benedini architetto ex vicepresidente Ba, Loris Bicocchi collaudatore Ba, Maurizio Bigi ingegnere progettista, Pavel Rajmis responsabile sviluppo e ricerca e Federico Trombi ingegnere responsabile delle omologazioni. Con il contributo di Jan Marc Borel presidente Bugatti International.

Le interviste e le introduzioni a cura di Christian Fonzari industrial designer ed esperto in tecniche giuridiche. Tra le splendide vetture in mostra e in vendita tra Bentley, Porsche, Mustang, Rolls Royce e Ferrari anche la mitica Jaguar XK 120 di colore blu oceano dell’attore Clark Gable ed ora di proprietà di un fortunato imprenditore bresciano.

Ros Pis

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...