Ferroni, tradizione e innovazione
c'é: il simbolo di FdI resta fuori?
Ne é passato del tempo, dell’acqua sotto i ponti. Ma l’amicizia e la stima non si é mai incrinata. Neppure negli anni in cui Mario Mantovani – sino al 2018 uno dei vertici di Forza Italia e poi passato a Fratelli d’Italia – fu al centro di vicende giudiziarie risoltesi poi – a memoria per la quasi totalità – in un nulla di fatto. Un’amicizia ormai più che decennale con Orlando Ferroni da Casalmaggiore.
La stima e l’amicizia per Ferroni sono importanti. Fu uno dei pochi, nel pieno delle bufere, a difendere l’amico da ogni accusa. “Mario Mantovani é una persona per bene, non ne ho mai avuto dubbi” ha da sempre sostenuto e sostenne allora. Volle uscire sul giornale, mettere nero su bianco, quando non furono in molti a farlo, prendersi gli strali dei giustizialisti. Erano anni difficili per il garantismo, ma la testa alta e il piglio di chi sfida le correnti contrarie il Ferroni da Casalmaggiore l’ha sempre avuto. Non ha mai avuto paura, forse un poco per spavalderia o forse perché un poco la vita gli ha sempre insegnato a non averne…
Un legame stretto quello con il senatore di Fratelli d’Italia che si presenta per le europee e che lo stesso candidato sindaco per ben due tornate elettorali testimoniato, una decina di giorni fa, da un viaggio a Roma nel quale, oltre ad incontrare il senatore Mantovani ha incontrato Marcello Pera.
Le radici… per chi scrive sono sempre importanti da recuperare. E se la questione del simbolo ha dato del filo da torcere (probabilmente non lo utilizzerà nessuna delle due parti in causa, anche perché sulla provenienza e sull’appartenenza delle parti in causa non c’é discussione, l’area di riferimento é la medesima) é per tanti motivi.
Sembra un poco una telenovela. E forse in parte lo é. Lo stemma di FdI é un lasciapassare piuttosto pesante soprattutto per gli indecisi, soprattutto per chi non ha grandi radici, ne amicizie profonde da valutare. Il primo partito d’Italia, il logo dello stesso, hanno un loro peso specifico…
Ieri mattina Ferroni, dopo averci raggiunto al telefono per spiegarci come stava andando la vicenda, aveva garantito che non sarebbe uscito con altre dichiarazioni, ne con i media ne con i social.
Ironico e senza peli sulla lingua, come sempre, dopo qualche telefonata, aveva ribadito che “… parlerò al momento opportuno, intanto sto parlando con i referenti di Fratelli d’Italia. Non quelli locali, ma quelli che nel caso prendono decisioni…“.
Il pronunciamento dell’appoggio del partito a Filippo Bongiovanni aveva provocato un qualche mal di pancia, ed era prevedibile… “Sì, perché se a Casalmaggiore vai a dire che Fratelli d’Italia appoggia la tua candidatura senza pensare che ci sono una o più aree di riferimento che guardano allo stesso partito, é prevedibile che qualcuno ci rimanga male. Intanto il simbolo a Casalmaggiore, da quel che ne so io e al momento, non lo può utilizzare neppure la coalizione guidata da Filippo Bongiovanni. Non lo decide Micolo, e neppure Ventura. Sono decisioni che non vengono prese a livello locale o provinciale, soprattutto se ci sono problemi…“.
E qualche problema c’é. “… é evidente, ma da parte mia posso dire che me ne sono stato buono. La mia area di riferimento lo sapete bene é quella. Vado a testa alta, anche se qualche domanda me la pongo anche io…”
La promessa del marinaio – ma già lo sapevamo – non è stata mantenuta. Uno strale il suo, contro lo stesso Bongiovanni, in cui si chiede chi Bongiovanni rappresenti… “Quel che va detto va detto – ci ha poi aggiunto dopo – e questa é la realtà. Chi rappresenta Bongiovanni? Chi decide del logo di partito, Micolo, Ventura? Bongiovanni é l’uomo giusto per chi? La risposta arriverà, per i partiti dai simboli concessi, per il territorio dal voto!“.
L’ultimo dubbio comunque Orlando Ferroni l’ha levato lui stesso in serata. A correre per la poltrona da primo cittadino ci sarà, al 99%. La sua Lista si chiamerà Tradizione e Innovazione per Casalmaggiore – Ferroni sindaco. Una civica (oggi la linea di tutti é quella) con radici ben piantate nel Centro Destra. All’interno del logo campeggia la bandiera italiana. Intuito, programmazione, reperimento fondi, ricerca. Accelerazione sui processi che rallentano l’ottenimento di risultati. La stessa politica, e la stessa logica che vorrebbe portare in comune. Intanto ci proverà. Simbolo o non simbolo, al momento é l’unica certezza.
N.C.