Economia

Esercizi di vicinato:
una rete economica e sociale

I “negozietti”, talvolta tracce del tempo passato, sono un qualcosa dal sapore antico che rappresenterà sempre più un aspetto decisivo della dotazione di servizi nelle nostre comunità. Considerando che, per una parte crescente della popolazione in età avanzata, gli esercizi commerciali di vicinato sono, non di rado, il principale canale di accesso ai beni di prima necessità. Un patrimonio destinato ad una costante erosione, sotto la spinta della grande distribuzione e delle vendite on line.

Basti pensare che, nel 2009, in provincia di Cremona, gli esercizi di vicinato erano 3.833 e nel corso degli anni si sono ridotti ai 3.459 del 2019, agli attuali 3.299. Un calo, tutto sommato, contenuto ma costante, che ha visto chiudere 374 esercizi tra il 2009 e il 2019 e altri 160 tra il 2019 e il 2024. Nel 2009 i 3.833 esercizi di vicinato erano presenti in 109 dei 113 comuni cremonesi, con solo 4 centri privi di negozi di vicinato: Derovere, Ripalta Guerina, San Martino del Lago e Solarolo Rainero.

Nel 2009 la grande parte degli esercizi di vicinato erano negozi non alimentari (2.728 esercizi pari al 71,2%), con 706 alimentari (18,3%) e 399 esercizi a tipologia mista, il 10,4% del totale. La superficie commerciale degli esercizi di vicinato, 224.797 mq superava quella delle 325 medie strutture di vendita (206.038) e doppiava ampiamente quella delle 13 grandi strutture di vendita (100.599 mq).

Dieci anni dopo, nel 2019, gli esercizi di vicinato erano diminuiti di 374 unità, con una superficie commerciale di 231.305 mq, ridottasi di oltre 11 mila mq rispetto al 2009, inferiore a quella delle 359 medie strutture di vendita (225.404) ma ancora più che doppia rispetto alle 12 grandi strutture di vendita (92.100 mq).

Aumentano a 6 i comuni cremonesi privi di esercizi di vicinato, poiché a Derovere, San Martino del Lago si aggiungono Campagnola Cremasca, Castel Gabbiano e Casteldidone e Voltido, mentre aprono attività commerciali a Solarolo Rainero e Ripalta Guerina. Non cambia sostanzialmente la composizione per tipologia commerciale degli esercizi di vicinato con una netta prevalenza dei negozi non alimentari (2.367 esercizi pari al 68,4%) con 725 alimentari (20,9%) e 337 esercizi a tipologia mista, il 10,6% del totale. Tra il 2019 e il 2009 la riduzione degli esercizi di vicinato interessa sia i negozi non alimentari che quelli a tipologia mista mentre aumentano di una ventina di unità i negozi alimentari.

Tra il 2009 e il 2019 in provincia di Cremona, crescono sia come numero che come superficie commerciale solo le medie strutture di vendita (+34 negozi, +19 mila mq) mentre calano, sia come numero che come superficie sia gli esercizi di vicinato che le grandi strutture di vendita.

Negli ultimi cinque anni, tra il 2019 e il 2024, si riducono di altre 160 unità gli esercizi di vicinato che vedono in leggero calo anche la superficie commerciale (199.360 mq), ormai lontana dai 245.245 mq delle 335 medie strutture di vendita e, comunque, sempre di gran lunga superiore agli 89.638 delle 11 grandi strutture di vendita.

Negli ultimi anni si riduce il numero degli esercizi commerciali di tutte le tipologie: -160 esercizi di vicinato, -24 medie strutture di vendita, che tuttavia aumentano ancora la loro superficie commerciale e di una unità le grandi strutture di vendita. Nel 2024 l’assenza di esercizi commerciali permane negli stessi sei piccoli centri privi di negozi nel 2019: Campagnola Cremasca, Castel Gabbiano, Casteldidone, Derovere, San Martino del Lago e Voltido.

Non cambia sostanzialmente, anche negli ultimi cinque anni, la composizione per tipologia commerciale degli esercizi di vicinato con una riduzione dei negozi non alimentari (2.238 esercizi pari al 68%) mentre resta invariato il numero degli alimentari (725 esercizi, 22%) e degli esercizi a tipologia mista, il 10% del totale. Insomma, nonostante sia in leggero calo nel tempo, il negozio sotto casa costituisce un aspetto essenziale della dotazione di servizi nei comuni cremonesi; un servizio importante che, con l’invecchiamento della popolazione, può fare la differenza sulla qualità della vita delle persone.

Elio Montanari

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