Economia

Cer, primi passi: "Perché conviene
a chi produce e a chi consuma"

30, 28 e 42: non sono numeri del Lotto ma sono le percentuali del guadagno per chi decide di prendere parte a una CER, Comunità Energetica Rinnovabile, che mercoledì è stata presentata a Casalmaggiore. La CER Casalasco-Viadanese fa dunque il suo primo passo in pubblico, con i 100mila euro arrivati da Fondazione Cariplo, presentata dal sindaco Filippo Bongiovanni, dal presidente della Fondazione (con questa formula si è costituita la CER) Damiano Chiarini e dal coordinatore delle CER diocesane Giuseppe Dasti.

Tramite slide, sono stati illustrati i vantaggi di una CER, che riguardano la Tariffa Incentivante Premio e, per le aziende dei comuni sotto i 5mila abitanti (sotto la cabina di Casalmaggiore ricadono ad esempio Rivarolo del Re e Sabbioneta), anche la possibilità di usufruire di un vantaggio del 40% grazie al PNRR. La Tariffa Incentivante Premio porta – è stato spiegato – a una suddivisione del guadagno che va per il 42% al produttore di energia, per il 28% al consumatore e per il 30% a finalità sociali, dunque la presa in carico della povertà energetica e non solo.

Facendo un esempio pratico è stato spiegato che una casa privata che installa un impianto da 5Kw può ottenere all’incirca 165 euro l’anno più 115 euro per finalità sociali, condividendo almeno l’80% dell’energia prodotta. Ma si tratta di numeri “prudenziali” e che non tengono ancora in conto la possibilità che il 100% dell’energia prodotta possa essere consumata e condivisa: a quel punto anche i guadagni sarebbero più alti. E il vantaggio del fotovoltaico, anche senza CER, sta già nel risparmio in bolletta.

E’ possibile prendere informazioni, per chiunque volesse averne e non fosse riuscito a partecipare alla serata in Auditorium Santa Croce, contattando la Fondazione della CER alla mail: cer.casalascoviadanese@gmail.com

Giovanni Gardani

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...