Cronaca

L'Asolana è una roulette russa:
tre mortali negli ultimi nove mesi

Le strisce pedonali, quelle vicino alle quali Balraj Singh stava probabilmente attraversando domenica, sono consumate, quasi non si vedono. Certo, ci sarebbe la segnaletica verticale, ma in ogni caso più volte il problema era stato segnalato. E’ solo l’ultimo caso.

Non sono soltanto numeri: sono storie, sono vite umane. Tre quelle lasciate sull’asfalto dell’Asolana (o comunque dopo il ricovero in ospedale) nel giro di meno di un anno. Con tre modalità diverse: Claudia Grimaldi è morta il 9 ottobre, mentre a piedi attraversava nella zona della rotonda Diotti, investita da un mezzo pesante.

Diego Herman Lerme è invece deceduto in un fuoristrada stradale, dinamica un po’ diversa dalle altre ma che conferma la pericolosità di questa strada anche dal punto di vista della velocità dei mezzi a motore. Un incidente con uscita di strada il 20 gennaio 2025, all’altezza del curvone di Vicobellignano, con la donna che era alla guida risultata positiva all’alcoltest.

Infine Balraj Singh, l’uomo di origine indiana di 44 anni, investito vicino alla rotonda Conad, in questo caso mentre era in sella alla sua bici. Un pedone, un passeggero di auto, un ciclista. Tre diverse dinamiche, si diceva, e anche motivazioni diverse (distrazione, mancata precedenza, guida in stato di ebbrezza), che però confluiscono tutte nella medesima direzione: la pericolosità acclarate dell’Asolana.

L’impegno di una nuova tangenziale è stato preso, anche in Regione le carte ora cantano, ma come più volte è stato spiegato i tempi incomprimibili della burocrazia e qualche pigro ritardo – anche negli anni passati – della politica, oltre al fatto di essersi fidati del progetto Tibre, rimasto solo in embrione, hanno creato il disastro. Perché di disastro, dinnanzi alla morte di persone sull’asfalto, è giusto parlare.

L’impegno si diceva c’è, ma non basta. Senza tirare in ballo pensieri che rischiano di scadere nel retorico, l’ora dell’azione è adesso. Perché al netto delle singole motivazioni dei vari sinistri (che è comunque giusto verificare e certificare, e per questo ci sono inquirenti e forze dell’ordine), è evidente che una strada a così alta percorrenza, con così tanti camion e con diversi passaggi pedonali – molti consumati, anche se ci sarebbe sempre la segnaletica verticale – confermano come l’Asolana sia una vera e propria roulette russa.

G.G. 

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