Politica

Referendum: l’appello al voto delle
associazioni, 58 i primi firmatari

Immagine da interno.gov.it

“Non guardare dall’altra parte: la democrazia si rafforza con la democrazia”: sono 58 i primi firmatari, referenti di altrettante associazioni di impegno civile, che hanno sottoscritto l’appello alla partecipazione ai referendum dell’8 e 9 giugno, diffuso da Marco Pezzoni del Coordinamento Democrazia Costituzionale.

“Con questo appello noi cittadini, in coerenza con la Costituzione italiana e indipendentemente dalle posizioni delle varie forze politiche, vorremmo richiamare l’attenzione di quella parte grande di società orientata da tempo all’astensione per invitarla ad un possibile ripensamento”, si legge nell’incipit del testo.

Segue la spiegazione di come il mancato raggiungimento del quorum renda invalido il voto: “il non voto di chi rinuncia ad andare a votare, se supera la soglia del 50%, annulla il voto di chi si è impegnato a recarsi alle urne. Per questo è grave che chi è eletto al Parlamento italiano con meno del 30% dei voti, inviti a disertare le urne e a boicottare i referendum.”

La petizione sottolinea l’importanza dei referendum abrogativi come strumento di democrazia diretta e di come il loro esito dipenda dalla partecipazione popolare del voto. Ribadisce poi come il lavoro sia un valore fondativo della Repubblica e di come sia importante fare fronte ai problemi del Paese, come i giovani in cerca di opportunità migliori all’estero, il precariato, il lavoro sottopagato e infortuni e morti sul lavoro.

Secondo i firmatari, “con i 5 referendum su dignità del lavoro, ingiusti licenziamenti, responsabilità nella catena degli appalti, precariato, cittadinanza per gli immigrati regolari, si possono cancellare leggi che si sono  dimostrate sbagliate e punitive e rilanciare una economia più giusta e innovativa perché l’innovazione riguarda anche, se non soprattutto, il riconoscimento del valore del lavoro umano aprendo una prospettiva di pienezza di diritti alle giovani generazioni”.

La speranza dei promotori della petizione è che i cittadini colgano l’opportunità data dai referendum di “portare importanti correzioni” nelle tutele per i lavoratori dipendenti e per le categorie socialmente discriminate, segnando così “un’inversione di tendenza” e il recupero di partecipazione e umanità solidale.

L’appello si chiude citando l’articolo 3 della Costituzione, secondo cui “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

L’elenco dei firmatari dell’appello al voto: Annamaria Abbate (direttrice di magazine culturali); Chiara Agosti (segretaria Funzione pubblica CGIL Cremona); Michele Arisi (stati generali Clima Ambiente Salute); Fabrizio Aroldi (Anpi Gussola); Carla Bellani (comunità Laudato Sì Cremona); Giorgio Bergonzi; Paolo Bodini; Massimo Bondioli (volontario Amici di Emmaus); Stefano Carlino; Giampiero Carotti (comitato acqua pubblica); Vera Castellani (coord. Rete donne Cremona); Roberto Cigala (CreaFuturo 100% energie rinnovabili);  Silvia Cigognini; Noemi Clerici; Giancarlo Corada (presidente provinciale Anpi); Ezio Corradi (No Triv); Elena Curci; Maria Teresa Perin; Massimiliano Bosio; Sabrina Negri, Mohamed Ben Halla (Segreteria confederale Cgil); Amilcare Dondè (associazione Sinistra Futura); Luciana Elizondo (Alac associazione latinoamericana); Linda Feraboli (Arci Arcipelago); Mauro Ferrari (docente universitario); Giovanni Fusar Poli (attivista per la pace); Luis Felipe Garay (casa Siqueiros Cremona); Armando Generali (segretario generale Fiom Cgil Cremona); Emanuela Ghinaglia (psichiatra, coordinamento rete donne Cremona); Sara Gibellini (direttrice Inca Cgil Cremona); Anna Grimaldi; Lorenzo Lupoli (attivista movimenti Lgbtq+); Martina Macconi; Titta Magnoli (docente universitario); Maurizio Mele (Libera contro le mafie-coordinamento di Cremona); Enrico Mereni (consigliere circolo proletario Arci Carlo Signorini); Michel Marchi; Gianluca Monti (giurista Diritto immigrazione); Vincenzo Montuori (sezione Anpi Cremona); Daniela Negri; Paolo Oradini (presidente Circolo Arcicomics); Cristian Pavanello (presidente circolo proletario Arci Carlo Signorini); Marco Pezzoni (coordinamento Democrazia Costituzionale); Francesca Pontiggia; Pier Luigi Rizzi (presidente circolo VedoVerde Legambiente); Gigi Rossetti (attivista reti e movimenti sociali); Laura Rossi (promotrice economia ecologica e sociale); Patrizia Santi (presidente Amici di Emmaus); Mario Santini (segretario generale Filctem Cgil Cremona); Paolo Segalla (comunità Laudato Sì Casalmaggiore); Navdeep Singh (Per un lavoro dignitoso); Giuseppe Sorini (Anpi Castelleone); Giancarlo Storti (responsabile associazione Welfare Cremona); Angela Tolassi (Rsb Cgil Cremona); Cesare Vacchelli (comitato No Autostrade Cr-Mn e TiBre); Kramer Zanella (consigliere circolo proletario Arci Carlo Signorini); Giulia Zecchi; Rossella Zelioli (insegnante di filosofia, Costituente Clima).

Camilla Gnaccarini

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