Estratto dall'Oglio carro ferroviario
Ma la locomotiva non si trova...
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Sì cerca ancora la locomotiva affondata l’11 ottobre 1944 nel fiume Oglio, sotto il ponte – poi ricostruito – tra Bozzolo e Marcaria. Già, ma se la locomotiva non ci fosse più? E’ questa la pista, abbastanza clamorosa, che si fa strada anche tra i tecnici della Bozzoliana, il raggruppamento di imprese che lavora al maxi cantiere del raddoppio ferroviario.
La vicenda, storica, è nota: una locomotiva tedesca viene costretta dalle stesse SS a passare sopra il ponte sull’Oglio da poco bombardato, nonostante il collaudo dopo i rattoppi non sia mai stato effettuato. E’ una tragedia, che costa la vita a due persone (il macchinista Aroldo Albertini e il fuochista Nello Germani), con il treno che – dal locomotore ai quattro carri trainati – finisce in acqua e non riemerge più.
Nelle ultime ore, a dire il vero, una parte del reperto è riaffiorato, a 81 anni di distanza dall’inabissamento: si tratta però di uno dei quattro carrelli, lo stesso che riemergendo durante le varie secche estive (su tutte, quella storica del 2022), aveva fatto pensare alla presenza della locomotiva. Pare non sia così, o meglio le indagini stanno proseguendo, ora concentrate sulla presenza o meno di ordigni bellici, peraltro non così improbabile se consideriamo appunto che il ponte sull’Oglio venne bombardato dagli Alleati negli ultimi mesi della guerra.
Tuttavia, qualora sonar e scandagli non trovassero rispondenze fisiche, ossia se non venisse trovato più nulla, ecco che i lavori potrebbero procedere: si parla della costruzione di un nuovo ponte, che possa sostenere il doppio binario, dato che il raddoppio ferroviario, nel primo lotto, solca il fiume Oglio proprio in quel punto specifico.
Insomma, la locomotiva tanto attesa potrebbe anche non emergere mai ed essere finita, nonostante il suo peso di 85 tonnellate stimato, chissà dove e chissà in quali condizioni, tra la spinta della corrente e l’azione erosiva dell’acqua sul relitto…
G.G.