La trappola Asolana e la lunga scia
di dolore: "Ora blocchiamo tutto"
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Due incidenti mortali e uno molto grave, il tutto in poco più di un anno: dal 9 ottobre 2024 al 24 ottobre 2025 l’Asolana è stata teatro di morte (o di paura) in tre differenti rotonde. Un mortale in corrispondenza della rotonda Diotti, uno vicino alla rotonda Conad e il terzo, proprio venerdì, con la signora di 91 anni ricoverata in condizioni critiche all’ospedale Civile di Brescia, poco prima della rotonda Penny.
Si scatena, sui social, la rabbia: per una soluzione – quella della tangenziale – tanto scontata e ancora tanto lontana, reclamata da 50 anni e che in 50 anni non ha ancora visto una sola striscia di asfalto posata. Il tutto a pochi giorni – l’incontro è previsto il 28 ottobre – dalla trasferta romana che, a questo punto, porterà al sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture Edoardo Rixi anche questo esempio per chiarire in modo netto l’urgenza dell’infrastruttura.
Intanto, come detto, la polemica divampa con l’Asolana che, ad ogni episodio, viene definita come una trappola. “E’ solo questione di tempo” aveva svelato un politico, di cui non sveleremo il nome. Profezia tanto vera quanto purtroppo facile. Non si contano – anche se qualcuno l’ha fatto, con la manifestazione che era arrivata sotto gli uffici della Provincia di Cremona – gli incidenti gravi o mortali lungo quei 6-700 metri di asfalto, che qualcuno definisce (e probabilmente non a torto) come un’autostrada che taglia in due una città.
“Quanti scalpi dovremo contare prima di una logica soluzione?”.
“Migliaia di autocarri ogni giorno, trasporti eccezionali, veicoli di enormi dimensioni, bisarche, mezzi oltre peso limite vomitati dal ponte, autoarticolati, autosnodati, cisterne anche con trasporto di liquidi pericolosi, tutti a forte velocità rispetto alle dimensioni. Nessuno di questi veicoli si ferma a Casalmaggiore o dintorni, ad alta velocità transitano e vanno oltre. E nessuno fa niente. Paghiamo migliaia di politici nel territorio e nessuno fa niente. Ci ammazzano in casa nostra anche con un inquinamento intollerabile. E nessuno fa nulla da 30 anni”.
“È l’ennesimo evento che impone seriamente di rivedere la viabilità cittadina, così non si può più andare avanti”. Quella zona lì è il peggior nemico per i conducenti e pedoni… tre-quattro supermercati uno dietro l’altro con pochissimo spazio, vie strette, traffico allucinante”.
Sono di questo tenore i vari commenti che campeggiano sotto la notizia dell’incidente. E mentre c’è chi prova a suggerire una soluzione “a breve termine”, con attraversamenti pedonali rialzati in prossimità dei supermercati, tutti sono concordi nella soluzione “panacea di ogni male”, quella tangenziale che, in ogni caso e comunque vada a Roma, non sarà pronta prima di qualche anno.
Annamaria Piccinelli, consigliere di Movimento Vivace e Sostenibile che aveva esposto lo striscione in ricordo delle vittime dell’Asolana prima di un consiglio comunale lo scorso giugno sul tema, torna alla carica. “Una trappola mortale incombe su di noi. Un grande in bocca al lupo alla signora, assieme alla più profonda indignazione e alla continua paura per questa roulette russa (mia mamma era al Famila quando è successo). Il 28 incontro a Roma: sosterremo Provincia e Comune con tutte le foto degli incidenti. Dobbiamo essere tutti uniti su questa cosa”.
Gabriel Fomiatti, già consigliere comunale col Listone, ha postato il verbale di un dialogo in consiglio comunale del 2022 nel quale suggeriva di mettere un semaforo a chiamata proprio in corrispondenza dell’attraversamento pedonale del Famila. Proposta rigettata.
Andrea Visioli, che in passato vestì a sua volta i panni di consigliere comunale, suggerisce una soluzione a muso duro: “L’attesa consapevole di un inevitabile nuovo dramma é in sé un atto di estrema brutalità e crudeltà. Va fatto un sit-in. Non nei palazzi dei bla bla bla. Va fatto in strada, bloccando tutto”.
Insomma il tema non se n’è mai andato dall’attualità e dall’agenda, ma un episodio del genere lo rinfocola: nell’attesa di quel benedetto 28 ottobre. Da Roma, finalmente, si sbloccherà qualcosa?
Giovanni Gardani