Politica

Mozione ponte, scontro aperto Micolo non la mette ai voti, Ferroni si rivolgerà al Prefetto

"C'era già una bozza di uno studio di fattibilità del ponte provvisorio, ma nessuno ha dato una mano. La decisione di incerottare il ponte era già stata presa. Io critico sia il PD che Forza Italia. I cittadini non hanno avuto nulla"

CASALMAGGIORE – I fratelli Ferroni – Orlando e Fabio – non fan più parte di Forza Italia. Ad annunciarlo, in consiglio comunale, Orlando Ferroni prima della discussione relativa alla mozione legata all’emergenza del Ponte Stradale. Una mozione che rischia di avere strascichi al di fuori del Consiglio Comunale dopo che il presidente del Consiglio Marco Micolo l’ha, assumendosene la responsabilità, ritirata senza che arrivasse al voto e senza che l’estensore avesse deciso di ritirarla.

Ma andiamo con ordine, senza addentrarci troppo in una discussione e soprattutto in una esposizione a tratti molto dura. Orlando Ferroni, dopo aver letto il testo (lo stesso presentato in provincia dal consigliere Abruzzi) in cui si sosteneva l’idea del ponte provvisorio, si è scagliato come suo solito, contro la politica. “Una mozione di questo tipo non ha perso significato – ha chiosato Orlando – conosco ed ho parlato con gente disposta al project financing. In cinque mesi, da Sorte a Pizzetti, nessuno ha concluso nulla. C’era già una bozza di uno studio di fattibilità del ponte provvisorio, ma nessuno ha dato una mano. La decisione di incerottare il ponte era già stata presa. Io critico sia il PD che Forza Italia. I cittadini non hanno avuto nulla”.

Dopo il suo intervento, quello di Calogero Tascarella (CNC): “Noi un appoggio glielo abbiamo dato – ha specificato – ed io non ho problemi ad appoggiare la mozione anche stasera, a votare sì. Il nostro appoggio era per scrutare tutte le strade possibili. Lei ha avuto un mandato all’unanimità, e qui ha fatto un comizio. Lei parla sempre con un tono accusatorio e qui si sta vivendo un dramma e lei continua a fare della polemica. Lei continua a dire che i soldi non ci sono: perché questa mistificazione? Io gliela voto questa mozione. Qui, e mi trovo daccordo col sindaco, la cosa principale è restituire la viabilità a questo territorio. A me preme che si ponga una soluzione nell’immediato e nel lungo periodo e non mi interessa chi lo farà, se il PD o la Lega o Forza Italia o la sua Lista Parisi. L’importante è che venga fatto, e nel più breve tempo possibile”.

Mirca Papetti (CNC): “Il problema è molto più complicato di come lei ce lo rappresenta. Il project financing non si ottiene da un giorno all’altro, richiede tempi lunghi. Quando parla dovrebbe informarsi un po’ di più, perché lei crea solo disinformazione”. Mirca Papetti ha parlato anche di opere fredde e calde. “Quella è un’opera fredda, e non un’opera calda quindi non verrebbe mai utilizzato un project financing su un’opera del genere, considerando inoltre che per mettere in campo un’opera dl genere ci vogliono dei tempi lunghissimi, che assommati ai tempi burocratici rendono improponibile una cosa del genere. Non è visione questa, è una pura utopia è demagogica e la deve smettere di illudere la gente che poi finisce per credere a quel che dice. Se invece di lavorare per mesi su un ponte provvisorio avesse lavorato su uno definitivo sarebbe stato più utile”.

Alessandro Rosa (Listone): “Io sono fortemente convinto che la politica debba essere sempre un mezzo e mai un fine, e quindi non sono contro una mozione di indirizzo come questa. Quindi Ferroni, io ho apprezzato questa istanza. Ci sono però alcuni passaggi che non condivido, che non mi impediranno di votare favorevolmente. In particolare quando si dice che l’unica soluzione che dà certezza e sicurezza. Io sono stato il primo ad intervenire e a riconoscerle i meriti. Quello che non ho condiviso e il non tenere in considerazione i tempi burocratici. Soprattutto non condivido il messaggio che tutto il consiglio sia contrario. Io l’ho sempre condivisa e condivido il pensiero che è indegno per un paese civile non trovare soluzioni all’agevole attraversamento di un fiume. Un paese con delle istituzioni che non riescono a garantire il passaggio. Un appoggio come Listone c’è stato sin dall’inizio e le chiedo il favore, quando parla, di riconoscerlo”.

Poi è stato il turno del sindaco Filippo Bongiovanni: “Facciamo un po’ di chiarezza. Questa è una mozione che chiede di votare una mozione che in provincia è stata ritirata. Lei ci chiede di votare una mozione che non esiste. Per me è invotabile. La mozione è posta in maniera strana. Oggi gli enti chiamati ad agire sono le province che non hanno le condizioni di attuare un project financing. Ormai la strada è segnata. In futuro quando occorrerà fare un ponte nuovo se serve un ponte provvisorio per realizzarlo se ne parlerà”. Bongiovanni ha sostenuto le critiche sui tempi della consigliera Papetti. “Volendo i privati possono andare alla provincia di Parma andando a dire che hanno un progetto di fattibilità, una convenzione, un progetto finanziario asseverato e poi la politica deciderà se attivare. Tutto il resto sono chiacchiere, demagogia e annunci”.

Orlando Ferroni ha risposto alle domande e alle critiche. Sui costi ha informato che il presidente della provincia sa il costo. La credibilità è quella di una delle migliori ditte europee che costruisce ponti. I tempi burocratici secondo Orlando sono identici all’incerottamento. “La mia critica è alla politica che ha tagliato le gambe ad una soluzione”. Poi ha raccontato della Janson. “La strada era segnata sino da settembre quando il Cremlino aveva deciso”.

A quel punto Tascarella ha ritirato l’intenzione di votare la mozione dopo aver annunciato il proprio voto favorevole. Giuseppe Cozzini: “Tecnicamente dobbiamo votare una mozione per sostenere una mozione che è stata ritirata. Ritira la mozione perché tecnicamente non è possibile votarla”.

A quel punto il presidente Marco Micolo è intervenuto, ribadendo il concetto dell’invotabilità già espresso dal sindaco: “Il mio parere è che questa cosa è invotabile. Se la sua è una questione di principio, allora la ripresenti come ordine del giorno”. Il clima si è surriscaldato. Ferroni se l’è presa urlando che “Questa è la politica!”. A fatica poi è tornata la calma.

A margine del Consiglio Comunale il fratello Fabio Ferroni ha preannunciato che della questione ora se ne potrebbero occupare gli avvocati e la Prefettura, considerando come atto ‘prevaricatorio’ da parte del presidente del Consiglio Comunale il fatto che non sia stata neppure messa ai voti. La rottura è ormai un fatto conclamato. “Solleveremo la questione di fronte agli organi competenti. La mozione andava votata, solo mio fratello avrebbe potuto ritirarla. Il presidente se ne è assunto la responsabilità. Ora vedremo chi ha ragione” ha ribadito.

Uno scatto di rabbia. O forse no. Poi si è passati agli altri punti all’ordine del giorno.

Nazzareno Condina

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