"Con le mascherine a 50 cent, perderemmo oltre 4mila euro". L'allarme di Ponticelli (AFM) prima dell'accordo a livello nazionale
L'accordo prevede che alle farmacie che hanno acquistato mascherine e dispositivi di protezione ad un prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito un ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo.

CASALMAGGIORE – Le mascherine a 50 centesimi di euro l’una. Buona idea, certo, almeno sulla carta, per aiutare i cittadini: ma una novità che rischia di mettere in crisi diverse farmacie. A lanciare l’allarme, per Casalmaggiore, è ad esempio Marco Ponticelli, presidente di Azienda Farmaceutica Municipale. Lui arriva dal settore bancario e fare di conto è il suo mestiere. “Ci siamo mossi per tempo per fare una bella scorta di mascherine, ne abbiamo circa 8mila pronte per la vendite. Le abbiamo comprate da vari stock, rivendendole a prezzi calmierati: nel complesso la nostra spesa iniziale è stata, in media, di 85 centesimi di euro a mascherina. A questa cifra però va aggiunta anche l’Iva al 22% che porta il prezzo totale di acquisto per AFM di poco sopra 1 euro”.
“Ora che il Governo intende mettere le mascherine in vendita a 50 centesimi l’una e per di più togliendo l’Iva dall’acquisto – spiega Ponticelli – la perdita per ciascun pezzo è di 50-60 centesimi, forse anche qualcosa in più. Una perdita che va moltiplicata per tutti i pezzi che sono oggi in magazzino, ossia 8mila mascherine e che porta il totale a più di 4mila euro di rosso per il nostro bilancio nel settore specifico. Una mossa che di fatto penalizza chi, in modo previdente, ha fatto scorta pensando di aiutare il cittadino e la comunità. Ora se io rivendessi quelle mascherine a un prezzo superiore ai 50 centesimi, semplicemente per tornare in pari, sarei fuori legge”.
Una situazione che accomuna AFM, che ha sempre venduto a prezzi calmierati senza speculare sull’emergenza, a tante altre farmacie in Italia, tanto è vero che alcune di queste nella giornata di lunedì e in attesa di chiarimenti hanno preferito non mettere in vendita le mascherine in queste ore. Poi, nel pomeriggio, ecco la novità tanto attesa: l’accordo firmato dal Commissario straordinario Domenico Arcuri con l’Ordine dei farmacisti, Federfarma e Assofarm prevede infatti che alle farmacie che hanno acquistato mascherine e dispositivi di protezione ad un prezzo superiore ai 50 centesimi verrà garantito un ristoro ed assicurate forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo massimo deciso dal governo.
G.G.