Bozzolo, il punto vaccini ancora non parte. Torchio: "Preso per i fondelli"
Bozzolo ha pagato un prezzo altissimo ma al di là del giusto e doveroso ricordo dei morti, qualcosa la si dovrà fare con più vigore per i vivi. Poi in serata un messaggio, per ribadire il concetto

BOZZOLO – Sono attrezzati ed hanno le possibilità di farlo. E’ stato lo stesso primo cittadino, Giuseppe Torchio, a sentire alcuni dei medici che hanno dato la propria disponibilità alle vaccinazioni. Ma Bozzolo non è Berlino. E non è neppure Casalmaggiore o Viadana. E’ un paese come un altro, uno di quelli che contano poco o non contano affatto per la sanità lombarda, per ATS, per chi decide insomma.
Potrebbero partire in pochi giorni, fare da punto di riferimento anche per i comuni limitrofi sino a quando a tutti i comuni non verrà data l’opportunità di procedere. Perché, se questa opportunità viene e verrà data alle fabbriche che non hanno ambienti sterili, che in genere non si occupano di siringhe, che non hanno neppure possibilità di intervenire in maniera immediata se qualcosa dovesse per disgrazia andare male non si capisce per quale motivo non possa farlo – immediatamente – un ospedale che è struttura idonea.
Inutile cercare la logica dove una logica non vi è. Il primo cittadino Giuseppe Torchio è piuttosto alterato, si sente preso per il deretano, anche se lui lo chiama più delicatamente fondello.
L’aveva fatto presente ieri, durante il minuto di silenzio per la commemorazione delle vittime del Covid. Bozzolo ha pagato un prezzo altissimo ma al di là del giusto e doveroso ricordo dei morti, qualcosa la si dovrà fare con più vigore per i vivi. Poi in serata un messaggio, per ribadire il concetto.
“Impensabile che all’ospedale di Bozzolo, che ancora una volta e per tutto il periodo della pandemia ospita, nei suoi reparti, i sub acuti Covid, non si parta con la somministrazione dei vaccini.
A questo punto, di fronte a questi dati catastrofici, al primato negativo di Bozzolo e dintorni delle persone contagiate, alle code davanti ai nostri ospedali, alle amarezze dello stesso personale… anche l’autorità locale a livello sanitario, cioè il Sindaco, preso per i fondelli da promesse pubbliche non onorate, sarà costretto a trarne le dovute conclusioni.
Domattina completerò il giro di telefonate ai medici che hanno dato la disponibilità a far parte del nucleo di vaccinazione. Alcuni mi hanno confidato di non avere ancora ricevuto la seconda dose del vaccino. Altri, come un ex primario, da poco in quiescenza, non hanno ancora ricevuto nemmeno la chiamata”.
Una macchina, quella dei vaccini, che avrebbe bisogno di una regolata (abbiamo parlato nei giorni scorsi di ottantenni casalaschi mandati a fare il vaccino a Cremona e Cremaschi dirottati a Casalmaggiore ed è di ieri il caso di T. residenza a poche centinaia di metri dall’AVIS di Casalmaggiore dirottato per la vaccinazione a Cremona), di un’accelerata nella somministrazione dei vaccini oltre che nell’approvigionamento.
A Bozzolo, al momento sono pronti per partire, ma tutto (o quasi) tace. E non se ne capisce il motivo.
Nazzareno Condina