Mallardo, via al processo
I giudici: "No alla perizia psichiatrica"
Gli avvocati difensori hanno però ribattuto che verrà riformulata la proposta durante il processo, invitando anche la psicoterapeuta che segue Mallardo: "E lì gli elementi emergeranno eccome". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Nessuna perizia psichiatrica, almeno per il momento. Perché non ci sono gli elementi per configurare tale quadro. Lunedì 20 dicembre: questa la data di inizio del processo a Patrick Mallardo, 19enne di Parma, imputato di omicidio premeditato e aggravato da futili motivi. Il 5 maggio infatti Patrick avrebbe inferto 33 coltellate a cuore e polmoni, straziando Daniele Tanzi, 18 anni di Casalmaggiore, a quanto pare per gelosia nei confronti della ragazza contesa, Maria Teresa Dromì.
Il Pm della Procura di Parma Fabrizio Pensa ha proposto il giudizio immediato per due motivi: da un lato i tanti elementi raccolti dalla Squadra Mobile di Parma, dall’altro la confessione di Mallardo poche ore dopo il delitto, per quanto non supportata dalla presenza di un avvocato difensore. Questo però non significa che la sentenza arriverà a breve, semplicemente sono state evitate le udienze preliminari e si è passati così subito in Corte d’assise.
Mallardo è difeso dagli avvocati Raffaella Santoro e Francesco Savastano, che hanno parlato proprio lunedì; verso fine gennaio è previsto un aggiornamento del processo e lì sarà ascoltata l’accusa. La difesa ha chiesto che venisse disposta la perizia psichiatrica ma la Corte d’assise, presieduta da Alessandro Conti, ha detto no: “Non sono stati forniti elementi che portino a ritenere la sussistenza di una patologia psichiatrica”. Gli avvocati difensori hanno però ribattuto che verrà riformulata la proposta durante il processo, invitando anche la psicoterapeuta che segue Mallardo: “E lì gli elementi emergeranno eccome”.
Mallardo è accusato di omicidio premeditato e per futili motivi, di simulazione di reato aggravata, dato che il 5 maggio aveva finto di essere arrivato per caso all’ex Mulino di via Volturno e di avere visto un uomo scappare alla scena del crimine, quando in realtà era stato lui a colpire Daniele, e inoltre anche di lesioni personali nei confronti della ex fidanzata Maria Teresa, ferita al braccio sinistro col coltello utilizzato per uccidere Daniele e che Mallardo avrebbe pure tentato di strangolare, come emerso in un secondo momento.
Al processo erano presenti sia Maria Teresa, parte civile assistita dall’avvocato Alex Silvestri, che peraltro ha ottenuto che si costituisse parte civile anche l’associazione Gens Nova, onlus di solidarietà con sede nazionale a Bari, sia i genitori di Daniele, Antonio e Antonietta, che hanno spiegato alla Gazzetta di Parma come i due figli più piccoli, fratelli di Daniele, siano ancora sotto choc per quanto accaduto: “Hanno ancora paura” hanno detto mamma e papà del 18enne ucciso. Antonio e Antonietta si sono costituiti parte civile e sono assistiti dall’avvocato Francesco Mattioli. “Il rigetto della perizia psichiatrica è giusto: era lucido quando ha massacrato Daniele” hanno commentato.
G.G.