Cronaca

Piadena Drizzona, per integrazione
c'è lo sportello Traffic Light

Si rinnova lo sportello “Traffic Light”, che intendo – a Piadena Drizzona, collegato al SAI – dare una mano alle persone con difficoltà di vario genere. Un percorso che sin qui ha funzionato bene e che trova ora nuova concretezza col rinnovo dell’iniziativa.

Come noto il SAI di Piadena Drizzona fa parte di una rete per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata, che accede al Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo. Il progetto che porta alla creazione di questo sportello speciale si intitola “Mettiamo le ali – Dall’integrazione all’emersione” ed è curato come sempre dalla responsabile Marketa Hulitova e dalle sue collaboratrici.

Una rete che parte dalla società cooperativa Lule di Abbiategrasso e che ha già coinvolto altri enti e associazioni tra Brescia, Bergamo, Milano e Sesto San Giovanni. La durata è di sedici mesi, formalmente partendo dal 1° agosto 2025 e fino al 30 novembre 2026, con possibilità di rinnovo, mentre l’area interessata è la cosiddetta Lombardia 2, in cui ricade la provincia di Cremona e dunque anche Piadena Drizzona.

Ma in realtà già questo il 31 luglio dalle 13.30 alle 16.30 c’è la possibilità di recarsi allo sportello, al piano terra del comune. L’obiettivo dello sportello “Traffic Light” e in generale del progetto “Mettiamo le ali” è prima di tutto gestire percorsi di formazione, inserimento sociale e lavorativo che portino all’effettiva integrazione e autonomia personale, oltre a promuovere azioni di sensibilizzazione e formazione per operatori e cittadini italiani e stranieri.

Un progetto che garantisce supporto educativo, assistenza sanitaria, mediazione linguistico-culturale e facilitazione linguistica, supporto psicologico, consulenza legale, inserimento lavorativo, supporto nella ricerca di soluzioni abitative autonome. Da un lato insomma l’aiuto a chi arriva in Italia, sotto vari punti di vista e con particolare attenzione alle condizioni di fragilità, di vario genere; dall’altro anche la formazione verso chi, italiano, vuole dare una mano e conoscere meglio e nel concreto il mondo dell’integrazione.

G.G. 

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