Agricoltura

Ricerca Cnr-Irsa, su irrigazione
intensiva e stabilità delle falde

L’irrigazione agricola intensiva può contribuire in modo significativo alla resilienza delle falde acquifere nella Pianura Padana, anche in presenza di siccità estive intensificate dai cambiamenti climatici: è quanto rivela uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Nature Water, frutto della collaborazione tra l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi) e l’Istituto di ricerca sulle acque (Cnr-Irsa) del Consiglio nazionale delle ricerche, l’Università di Milano-Bicocca e l’Università di Berkeley.

La ricerca ha preso in esame zone della Pianura Padana utilizzate a scopo agricolo, compreso l’intero territorio della provincia di Mantova, analizzando lo stato delle falde sulla base di dati satellitari acquisiti tra il 2002 e il 2022 nell’ambito della missione GRACE della NASA – oggi terminata – il cui scopo era migliorare la comprensione dei cambiamenti climatici attraverso la misurazione del movimento delle masse d’acqua a livello planetario, e una rete di oltre 1.000 pozzi di monitoraggio.

Attraverso l’elaborazione di tali dati, il team di ricerca ha tracciato l’evoluzione delle risorse idriche sotterranee, rivelando che, nonostante un generale calo dei livelli delle falde, le aree soggette a irrigazione intensiva mostrano una maggiore stabilità grazie alla ricarica indotta dall’infiltrazione dell’acqua irrigua in eccesso.

Un tema sul quale si sofferma Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova: “Un altro mito da sfatare sull’agricoltura e, a supporto, ora arriva anche l’autorevole parere del Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. È quello sulla disponibilità di acqua nelle falde acquifere che, secondo una diffusa opinione errata, sarebbe minacciato dall’attività di irrigazione da parte dell’agricoltura, soprattutto in aree altamente coltivate come le campagne mantovane. Il Cnr dimostra, invece, proprio l’opposto: l’irrigazione intensiva – che ha comunque un’importanza elevatissima perché è finalizzata alla produzione di cibo per tutti – contribuisce anche alla stabilità delle falde acquifere”.

Lo studio, come si dichiara nel documento ufficiale del Cnr, “ha rivelato che aree soggette a irrigazione intensiva mostrano falde acquifere più stabili, anche in presenza di siccità estive ripetute. Il lavoro sottolinea l’urgenza di valutare la sostenibilità futura delle pratiche irrigue in un contesto di risorse idriche sempre più limitate, ma anche il potenziale ruolo positivo di alcune pratiche agricole sulla disponibilità idrica locale”.

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