Cent’anni di moda in città:
festa per Guareschi Abbigliamento
“Ciao nonno, ce l’abbiamo fatta”: il riferimento è al centenario festeggiato domenica 28 settembre in piazza Garibaldi. Cento anni di Guareschi Abbigliamento, da un secolo istituzione per quanto concerne il commercio al dettaglio nel centro di Casalmaggiore e nelle zone limitrofe.
Una “staffetta di stile” tra il fondatore, Ciro Guareschi – che aprì l’attività sotto i portici del municipio un secolo addietro, nel 1925 – e il nipote Paolo Bocchi, che ha proseguito un’eredità importante. Un testimone raccolto per continuare una storia familiare che è, al medesimo tempo, parabola di commercianti ed epopea che si è intrecciata con l’evoluzione della moda nel tempo e con le vicende dell’ultimo secolo.
Un racconto in parallelo, tra snodi e crocevia storici collettivi che si sono riflessi anche sul negozio. Si pensi, ad esempio, agli spostamenti per mettere al sicuro la merce durante la Seconda Guerra Mondiale. Operazioni che si sono ripetute più avanti, stavolta per non danneggiare i tessuti in vista di storiche alluvioni, come quella del 1951. Seguiranno gli anni del boom economico e le trasformazioni, continue, con il negozio metronomo dell’evoluzione nelle tendenze che hanno caratterizzato ciascun decennio.
Cambiamenti della società, del costume, raccontati dalle vetrine dell’esercizio commerciale e, da alcuni anni, anche sui canali social per intercettare l’attenzione delle nuove generazioni. Stili, innovazioni, rivoluzioni e controrivoluzioni che si sono condensate in un partecipato momento celebrativo, svolto tra il negozio, in piazza Garibaldi 19, e il Listone, altro simbolo della cittadina in cui, da sempre, campeggia la vetrina di Guareschi Abbigliamento.
In rappresentanza dell’amministrazione è intervenuto il sindaco Filippo Bongiovanni. Un appuntamento scandito dall’animazione di RC29 e molto partecipato: clienti, amici, dipendenti ed ex commessi e i tanti testimonial delle sfilate realizzate per lanciare le varie collezioni hanno brindato a un traguardo così significativo.
Lorenzo Costa (fotogallery Tiziano Schiroli)