Cronaca

Gamba amputata per signora investita
La famiglia: "Città alzi la voce"

“E’ una donna libera, indipendente, la è sempre stata e noi l’abbiamo lasciata nella sua indipendenza e intraprendenza, sempre ovviamente sorvegliandola. Da venerdì mattina non sarà più lo stesso”. Sono i figli e i nipoti della donna di 91 anni, Ida Corsi, investita venerdì lungo l’Asolana da un camion, mentre attraversava per andare al supermercato Famila: le notizie che giungono dagli Spedali Civili di Brescia, dove la 91enne è arrivata con l’elisoccorso, sono buone e cattive allo stesso tempo.

La signora Ida sta relativamente bene, anche lo spirito è forte (“ha subito chiesto che dessimo da mangiare al suo gatto”), ma ha purtroppo subìto l’amputazione della gamba sinistra, per le gravissime lesioni riportate.

“E’ la seconda volta che la nostra famiglia paga un dazio all’Asolana: tre anni fa un incidente simile è occorso a un’altra componente della nostra famiglia, che da allora non è più stata autosufficiente. Per fortuna la protesta sale forte e questo è positivo – spiegano dalla famiglia della 91enne – perché si è capito che non è solo una questione legata a famigliari o parenti. Oggi capita a me, domani può capitare a te: qui tutto il paese deve unirsi per reclamare correttivi”.

La storia della 91enne investita è quella di una donna che sceglie di tornare a Casalmaggiore dopo avere vissuto buona parte della sua vita a Milano. “Ha fatto la sarta anche per grandi attori e personaggi dello spettacolo e ha cucito le tute delle squadre di calcio milanesi. Si è spostata a Milano dopo il matrimonio, poi una volta in pensione ha scelto di tornare a casa. Lo ha fatto, ironia della sorte, perché il caos e il traffico di Milano iniziavano a diventare troppo pericolosi per lei. E invece proprio per un “problema” di traffico, chiamiamolo così, ha perso una gamba a poche centinaia di metri da casa sua a Casalmaggiore”.

La famiglia promette di chiedere giustizia. “Sentiamo questo incidente come una ingiustizia più che un volere del fato, anche perché siamo certi che Ida stesse attraversando sulle strisce: lo faceva sempre, tutti i giorni. Si fermava, guardava a destra e sinistra e quando poteva passava. Non solo: in ospedale, dopo l’operazione, ci ha detto di essersi vista arrivare addosso il camion, che dunque presumibilmente era già in marcia. Ma su questo aspetto si muoveranno le autorità competenti. Aspettiamo dunque che ci venga chiarita l’esatta dinamica del sinistro dalle forze dell’ordine, con cui ci muoveremo nel rispetto delle leggi”.

Viene poi precisato che la signora andava al Famila perché per lei, residente in via Corsica, dunque lì vicino ma dall’altra parte dell’Asolana, era quello il supermercato più comodo da raggiungere a piedi. “Per fare la spesa si è costretti ad attraversare lo “stradone”. Colpa di politiche di 30-40 anni fa ma anche di chi, oggi, non ha fatto nulla per migliorare la situazione e per ridurre la pericolosità. Sappiamo tutti che l’Asolana è una trappola di morte o di dolore. Eppure in 40 anni nulla è migliorato. Ora la città deve davvero ribellarsi”.

Giovanni Gardani

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...