Ospedale Oglio Po, per Piccinelli
serve una vera concertazione
Movimento Vivace e Sostenibile propone una concertazione ampia tra Asst, istituzioni e sindacati per discutere il futuro dell’ospedale Oglio Po e trovare soluzioni condivise alle sue criticità.
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“Una reale concertazione tra azienda ospedaliera, enti territoriali interessati, associazioni, sindacati e altri portatori di interesse, per tentare di affrontare il problema anche al di fuori dei confini aziendali”. A proporre un confronto ampio, condiviso e aperto è il Movimento Vivace e Sostenibile. Per Annamaria Piccinelli, un dialogo trasversale e costruttivo è l’unica strada percorribile per discutere e cercare correttivi atti a risolvere (o quantomeno ridimensionare) le criticità dell’ospedale Oglio Po.
L’ultima incognita in ordine di tempo riguarda il futuro del nosocomio di Vicomoscano. Dopo l’allarme lanciato dalla CGIL circa una possibile esternalizzazione del reparto di Medicina Generale, e la tempestiva replica dei vertici dell’ASST che hanno ribadito l’attenzione al presidio e l’intenzione di trovare soluzioni adeguate, il tema resta centrale nel dibattito locale.
“La questione del reclutamento degli infermieri – afferma Piccinelli, riferendosi a una criticità che supera il contesto del comprensorio – è grave e diffusa, e si accentua negli ospedali di periferia, insieme al crescente ricorso a esternalizzazioni nei servizi pubblici. Come si apprende dalla stampa anche il Prefetto Antonio Giannelli sta seguendo il problema, incontrando sindacati e azienda”.
L’esponente della minoranza del consiglio comunale di Casalmaggiore aggiunge: “Da quanto leggiamo, sia i sindacati che l’azienda danno l’impressione che manchi una vera concertazione. L’ASST incontra tutti, ma sempre separatamente: una volta i sindacati, una volta i sindaci, una volta i tecnici, una volta il Consiglio dei sanitari, una volta la Regione, una volta le associazioni; a ciascuno viene illustrata la politica aziendale o si ringrazia per le donazioni ecc. Problemi persistenti e strutturali richiedono concertazioni più ampie, in cui tutti i rappresentanti possano mettere sul tavolo idee e proposte”.
Piccinelli richiama anche questioni sollevate in estate dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso: “Il 22 luglio scorso abbiamo letto dei propositi annunciati per favorire l’attrattività del territorio — agevolazioni legate ad affitti, alloggi, trasporti e altri incentivi per chi si trasferisce — in occasione dell’incontro con l’ASST. Ci chiediamo: queste agevolazioni si stanno concretamente costruendo, con convenzioni locali e politiche di accoglienza, come annunciato dai consiglieri regionali? Diventa così cruciale una concertazione aperta, per elaborare pacchetti d’accoglienza efficaci: dal medico di base agli alloggi fino alle pratiche burocratiche per chi arriva da fuori”.
Infine, Piccinelli affronta il tema del reclutamento dall’estero: “L’ASST di Cremona (e similmente quella di Mantova) ospita il corso triennale in Scienze infermieristiche affiliato all’Università di Brescia. Un percorso che, con adeguate misure per il riconoscimento dei titoli, l’alfabetizzazione e l’accoglienza, potrebbe aprire canali verso paesi i cui titoli non sono attualmente riconosciuti in Europa.
In questa lotta impari con la sanità privata che offre condizioni più vantaggiose, la sanità pubblica arranca. Oltre ai metodi tradizionali di reclutamento (concorsi, esternalizzazioni), devono essere esplorate nuove strade”, conclude Piccinelli, ribadendo l’urgenza di una concertazione reale. Un invito che verrà formalizzato in consiglio comunale e inoltrato per iscritto anche alla Provincia.

L.C.