Cronaca

Rifiuti, pannoloni
e furti: Casalasca prova
a fare chiarezza

Nella foto, una delle tante mini-discariche createsi a Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – Questione rifiuti, un nervo scoperto. Come in ogni “rivoluzione copernicana” anche quella relativa all’introduzione della nuova Tares, che dovrebbe però chiamarsi Tari e non è ancora stata applicata, sta producendo polemiche da parte della popolazione intenzionata a seguire alla lettera il nuovo regolamento (ma vorrebbe più chiarezza) e atteggiamenti poco civili da parte di chi, invece, intende fare il furbo per pagare meno.

Emanuele Bernardelli, reduce dall’incontro di martedì sera in sala giunta del comune di Casalmaggiore tra i vertici di Casalasca Servizi, l’azienda che cura il servizio rifiuti, l’amministrazione comunale, la polizia locale e il gruppo Guardie Ecologiche Volontarie, intende fare chiarezza su alcune situazioni. Senza polemica, ma per spegnere le polemiche. “Premetto che le zone di maggiore disagio sono tali da sempre: chi sporcava e faceva il furbo prima, cioè quando siamo passati al porta a porta” spiega Bernardelli “lo fa anche adesso che siamo passati al nuovo sistema per il secco. Le segnalazioni non ci stupiscono, anzi ce le aspettavamo”.

“L’informativa è stata consegnata” spiega Bernardelli “ma dato che non è stata da tutti recepita, siamo i primi a volere trasparenza: quindi passeremo con nuovi volantini, con il porta a porta e cercheremo di chiarire il problema su tutte le tipologie di utenze. Sui costi ammettiamo che qualche sbavatura c’è stata, ma è legata anche al fatto che lo Stato non ha ancora deciso quando la Tari, la nuova tassa rifiuti, verrà applicata”.

Quattro in particolare i punti al centro della discussione, vediamo di focalizzarli.

I FURBETTI – “Il regolamento approvato dal consiglio il 23 dicembre” ricorda Bernardelli, responsabile tecnico di Casalasca “vieta di esporre i vecchi sacchi neri e impone di utilizzare i nuovi bidoni. Dopo i primi richiami useremo il bastone più che la carota. Per questo polizia locale e Gev sono state allertate: non vogliamo la sanzione ad ogni costo, ma effettueremo interventi mirati, che punteranno a colpire chi continua a trasgredire nonostante il richiamo iniziale. Casalasca vuole però precisare che, dopo i primi avvisi di non conformità applicati ai vecchi sacchi neri, non ritirati, alcune utenze hanno migliorato e, per cominciare, hanno ritirato il bidone che ancora era in giacenza”.

PANNOLONI E PANNOLINI – E’ il punto più caldo. Qualche cittadino, che ha bambini piccoli o deve curare un genitore anziano, magari con patologie particolari, ha anche minacciato di piazzare i pannolini davanti al municipio in assenza di un regolamento certo. Il pannolino (o pannolone) come noto finisce nel secco, ma fa più volume e questo rischia di fare lievitare la spesa. “Il conteggio delle esposizioni” spiega Bernardelli “verrà fatto a fine anno, con una fattura di conguaglio emessa tra gennaio e febbraio 2015. Da parte dell’amministrazione, tuttavia, c’è la volontà di applicare “agevolazioni sociali”, sgravando determinate utenze, che dimostrino di avere necessità di questi strumenti a causa di una malattia o di situazioni particolari. Queste utenze potranno ritirare un secondo bidone previa registrazione”.

Lo sgravio, appunto. Come si calcola. C’è chi parla di percentuali, chi non ne ha idea. Facciamo chiarezza. “Inizialmente si era pensato di applicare uno sconto percentuale. S’era parlato, ad esempio del 36% per gli invalidi, che dimostrassero tramite tesserino l’invalidità. In realtà il nostro consulente ci ha suggerito un sistema diverso e più immediato: sarà dunque applicato un numero di svuotamenti gratuito su alcune utenze”.

Un numero di svuotamenti. Quanti? “Lo stabilirà il comune, che nei prossimi giorni stabilirà anche la spesa di ogni singolo svuotamento. Ma sarà una media calcolata sui dati da noi raccolti nelle ultime cinque settimane, dunque sarà una cifra attendibile”. Su questo passaggio, dunque, occorre ancora attendere un po’ di tempo, ma un dato sembra chiaro: Casalasca ha messo da parte lo sconto in percentuale, per calcolare un numero puntuale di svuotamenti da offrire gratuitamente alle utenze più sensibili al problema.

FURTI – Qualcuno, nei giorni scorsi, ha provato a sostituire il proprio bidone con quello di un vicino, nella speranza di pagare meno, proprio perché lo stesso vicino, magari, produceva meno rifiuti. Su questo punto Bernardelli tranquillizza l’utenza. “Ogni bidone ha un chip e questo chip viene letto da un’apposita macchina, che si trova sui nostri mezzi di raccolta rifiuti, ad ogni svuotamento. Ogni chip è collegato ad un codice alfanumerico e a barre associato direttamente all’utenza. Il codice è univoco, dunque specifico per quell’utenza. Il problema furti è un falso problema grazie a questa tecnologia”.

Non solo. “Da aprile-maggio sul sito di Casalasca Servizi installeremo un servizio personalizzato, mediante il quale l’utente potrà verificare in tempo reale il numero dei suoi svuotamenti. Se qualcosa non va o se dovesse verificarsi qualche discrepanza, l’utente è tenuto a segnalarla”.

DISCARICA – Altri hanno pensato di utilizzare la discarica di via del Porto anche per il secco prodotto in casa. Ovviamente, sempre per pagare meno. “Dai primi di febbraio” spiega Bernardelli “installeremo una colonnina per accedere alla discarica con identificativo associato alla Carta Regionale o Nazionale dei Servizi. In questo modo terremo fuori chi non ha diritto a questo servizio, riusciremo a identificare l’accesso e soprattutto bloccheremo chi porterà dei rifiuti secchi, che si devono eliminare tramite i bidoni “chippati”. Il secco, in questo senso, sarà pesato e il suo costo verrà comunque assegnato all’utenza che prova ad aggirare il regolamento”.

Giovanni Gardani

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