Politica

Viadana, il ricalcolo
dell’Imu riconvoca
consiglio discordia?

VIADANA – “Lascia o non lascia?”. Sembra ormai un ritornello quello che si sente ripetere a Viadana a proposito delle decisioni del sindaco Giorgio Penazzi. Dopo il voto contrario al bilancio consuntivo ricevuto durante l’ormai nota seduta consigliare del 30 aprile scorso si susseguono le richieste per capire cosa succederà adesso a Viadana.

Tra le ipotesi formulate, oltre al commissariamento, anche quella di una nuova convocazione del Consiglio comunale per cercare di recuperare il danno fatto. Una prospettiva quest’ultima che non riflette più soltanto il desiderio di rimettere a posto i cocci  frantumati ma risponderebbe ad una precisa indicazione della Prefettura, a sua volta legata a una direttiva  giunta da Roma. In sostanza tutte le Amministrazioni comunali che devono ancora ricevere una trance dell’Imu dallo Stato Italiano, e tra queste c’è appunto anche Viadana, sono tenute a rifare i conti rimettendo mano al bilancio, la cui presentazione deve avvenire entro il 30 giugno prossimo. Concreta e non più aleatoria quindi la necessità di riconvocare il consiglio Comunale quando ormai sembrava sciolto e delegittimato dalla famosa bocciatura inflitta nell’ultima drammatica seduta.

Che risultato possa avere tale riconvocazione nemmeno un indovino lo può sapere, anche se le continue esternazioni, le ripicche, le accuse al vetriolo tra le parti avverse non lasciano presagire un finale rose e fiori. Pare che il consigliere Domenico Ferreri abbia scritto una lettera a tutti i capigruppo delle altre forze politiche sollecitando un incontro chiarificatore con la possibilità di coinvolgere l’autorità prefettizia.

Nel frattempo i viadanesi si chiedono anche cosa intenda fare il Sindaco più volte esasperato e demoralizzato per gli attacchi da parte di una parte di quella maggioranza che aveva contribuito ad eleggerlo tre anni fa: alla luce di tale delusione era quasi prevedibile uno scatto d’orgoglio e il suo abbandono della poltrona. Una rinuncia che però non può coincidere con la bocciatura di un bilancio costituito da numeri e cifre, che nell’ottica di Penazzi costituirebbe uno smacco inammissibile per un esperto dottore commercialista con un grande studio di consulenza fiscale come quello di Penazzi in città. Anche se è ampiamente dimostrato che la bocciatura non è stata dettata da ragioni tecniche ma esclusivamente politiche.

Rosario Pisani

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