Cultura

Anche la platea a
Soqquadro per
Stabat Mater

Nella foto, Claudio Borgianni e Vincenzo Capezzuto

CASALMAGGIORE – Il teatro ‘comunale’ di Casalmaggiore torna ad accogliere un’anteprima nazionale: Stabat Mater – Vivaldi Project, spettacolo della compagnia Soqquadro Italiano, andrà in scena per la prima volta in assoluto venerdì alle ore 21, sul palco maggiorino per eccellenza. “Cosa ci ha spinto a scegliere Casalmaggiore per l’anteprima nazionale del nostro ultimo spettacolo? Il teatro, il direttore artistico, la nostra esperienza al ‘comunale’ di un anno fa”: parole pronunciate in camerino, durante le prove, da Claudio Borgianni, direttore dell’opera. Non solo: nel ritorno dei Soqquadro Italiano sul palco maggiorino, c’è anche una profezia: “Al termine dello spettacolo messo in scena un anno fa, ‘Da Monteverdi a Mina’ – racconta il protagonista Vincenzo Capezzuto – una signora si è avvicinata a me dicendomi che sperava di vedermi danzare. E’ stata premonitrice”. Nello spettacolo Stabat Mater, Capezzuto che fu primo ballerino del teatro San Carlo di Napoli, oltre a cantare danzerà le coreografie di Mauro Bigonzetti “tra i dieci coreografi migliori del panorama internazionale”.

L’anteprima a Casalmaggiore riporta i Soqquadro Italiano in un teatro che, nel 2014, riservò loro grandi soddisfazioni: “L’anno scorso andò molto bene – spiega Borgianni – trovammo un clima collaborativo, cosa tutt’altro che scontata”. “Abbiamo proposto noi di venire al ‘comunale’ per l’anteprima e da parte del direttore artistico Giuseppe Romanetti c’è stata da subito disponibilità”: spiega Borgianni. “Salire sul palco per un’anteprima significa avere tanta adrenalina ed energia, ma implica al contempo nervi saldi e pazienza”: sottolinea Capezzuto.

Venerdì sarà un test anche per il pubblico del ‘comunale’ di Casalmaggiore: “Saranno 65′ di spettacolo molto denso. Gli spettatori non dovranno aspettarsi nulla di canonico. Testeremo alcune cose e vedremo che tipo di reazione avrà la platea”. “Sarebbe bello – confida Capezzuto – poter fare una sorta di terzo tempo col pubblico, per sentire a caldo i pareri sullo spettacolo e poter abbattere la quarta parete tra scena e spettatori”. “Speriamo in un pubblico propositivo”: chiosa Borgianni.

Simone Arrighi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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