Cronaca

No videocamere sulla
banchina, Daolio (M5S)
chiede lumi al comune

Nella foto uno scorcio del Po a Casalmaggiore

CASALMAGGIORE – Non è riuscito ad ottenere una rappresentanza in consiglio comunale a Casalmaggiore, ma il locale Movimento 5 Stelle, tramite uno dei suoi sostenitori, il casalese Luca Daolio, ha comunque voluto sollevare, mediante una lettera protocollata, una problematica da sempre molto sentita lungo il fiume Po, quella del bracconaggio e della pesca di frodo, argomento anche di un recente incontro a Gonzaga tra varie associazioni e gruppi di canottieri.

Dato che si sono verificati diversi episodi criminosi tra la golena e il fiume Po, scrive Daolio nel documento che intende espressamente “suggerire a titolo informativo”, si domanda se siano state effettuate azioni politiche in contrasto alla criminalità presente sul nostro fiume. Il documento, che ha la forma di una interrogazione scritta (ma che tale non è, non essendovi appunto rappresentanza consiliare per i 5 Stelle), approfondisce la questione, elencando una serie di controsensi: per esempio, nei pressi della banchina, la stessa dalla quale sono stati rubati motori di barche o dove viene esercitata la pesca di frodo, è segnalato tramite il cartello la presenza di videosorveglianza, che però secondo lo stesso Daolio “dopo un’indagine sul campo”, sarebbe del tutto assente. Non solo: al fianco della banchina, specifica la lettera, “vi è uno scivolo per le barche protetto con una catena arrugginita non resistente al taglio”, peraltro rimovibile perché non è chiusa da alcun lucchetto.

Da qui una serie di ulteriori domande che Daolio e il Movimento 5 Stelle a sostegno pongono all’amministrazione: quali interventi sono stati eseguiti dalle forze dell’ordine per cessare queste azioni criminali? Saranno installati i dispositivi di videosorveglianza segnalati? Saranno presi provvedimenti per controllare l’accesso allo scivolo delle barche? Domande che contengono ovviamente suggerimenti e auspici da parte dei 5 Stelle, che ritengono opportuno, oltre alla presenza di una videocamera, anche l’installazione di una catena resistente al taglio e chiusa con il lucchetto, facilitando anche un sistema di controllo degli accessi allo scivolo delle barche, che possano rendere documentabili ingressi e uscite di chiunque lo utilizzi. Un metodo anche per mettere in sicurezza lo scivolo stesso poiché, al momento, “è possibile accedervi con auto e relativo carrello-barca semplicemente passando a lato della suddetta catena”.

Giovanni Gardani

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