Scoperta cascina della droga a Guastalla, la marijuana distribuita nel comprensorio
A complimentarsi coi Carabinieri di Guastalla per l’importante operazione è stato nientemeno che il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, che ha telefonato personalmente al Maggiore Regni, già al comando della Compagnia di Casalmaggiore.
GUASTALLA/VIADANA – Una vera e propria fabbrica di marijuana suddivisa i reparti produttivi (coltivazione, irradiazione ed essiccazione) è stata localizzata in provincia di Reggio Emilia dai carabinieri della compagnia di Guastalla comandata dal Maggiore Luigi Regni, al cui interno i militari hanno sequestrato circa 2 quintali di marijuana, oltre 1.600 piante e un avveniristico impianto di areazione, irradiamento e irrigazione grazie al quale i due imprenditori, finiti in manette, erano riusciti a riprodurre la corretta adattabilità per l’habitat di produzione dello stupefacente.
Oltre all’area di produzione all’intero del casolare, situato nella campagna tra Novellara e Guastalla, erano ricavate anche le camere dove vivano i 2 cinesi arrestati che grazie a un sofisticato impianto di videosorveglianza oltre a monitorare costantemente l’intero ciclo produttivo riprendevano l’esterno dell’azienda allo scopo di controllare il sopraggiungere eventuale di forze di polizia.
Con l’accusa di produzione e detenzione di sostanze stupefacenti i carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Guastalla, collaborati dai colleghi in forza alla stazione di Novellara, hanno arrestato i cittadini cinesi Wei Xue Lin 21enne e Wen Zhi Lin 20enne, entrambi senza fissa dimora, ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia titolare dell’inchiesta. L’intero stabile, dopo essere stato “svuotato” dell’ingente quantitativo di stupefacenti, è stato sottoposto a sequestro.
Si tratta del primo sequestro di una vera e propria fabbrica di marijuana operato nel reggiano dai carabinieri che alla luce di recenti rinvenimenti di piantagioni all’interno di casolari in disuso effettuati nel recente passato (a Correggio e a Guastalla) hanno intensificato l’attività di controlli in tali obiettivi culminati con l’odierno maxi sequestro. In particolare l’altro pomeriggio nel contesto di tali attività i militari del nucleo operativo della compagnia di Guastalla individuavano, al civico 38 di strada Reatino del comune di Novellara, una casa colonica priva di recinzione, apparentemente disabitata i cui infissi erano stranamente coperti con teli in plastica neri.
La presenza ulteriore di sistema di videosorveglianza, anomalo per un casolare solo all’apparenza abbandonato, faceva insospettire i militari che optavano per verificare l’identità degli eventuali occupanti. Giunti ad una distanza di due metri circa dalla porta di ingresso ed in prossimità di una finestra i carabinieri avvertivano un fortissimo e persistente odore inequivocabilmente riconducibile a quello diffuso dalla marijuana, che proveniva dall’interno.
Per questo motivo i carabinieri optavano per recarsi all’interno. Una volta ottenuta l’apertura da parte di un cittadino cinese, identificato nel sunnominato 21enne, i carabinieri davano corso a una perquisizione dei locali conclusasi con esito positivo atteso il rinvenimento di circa 2 quintali di marijuana e oltre 1.600 piante che al dettaglio avrebbero fruttato oltre 3 milioni di euro.
La casa colonica all’atto della perquisizione è risultata essere stata adibita in buona parte a fabbrica di produzione di marijuana e in parte a unità abitativa occupata dai due cittadini cinesi poi arrestati. Nella camera da letto degli occupanti tre monitor due dei quali proiettavano le immagini delle telecamere esterne l’altro della zona di produzione della marijuana. Nei locali adibiti a coltivazione erano state installate centinaia di luci ad incandescenza (il valore di mercato è di circa 25 euro l’una) sistemate in maniera da simulare una serra al cui interno sono state trovate oltre 1.600 piante in fase di crescita, piantate nel terriccio.
Nei corridoi erano presenti numerosissimi contenitori di concime, nonché materiale atto alla coltivazione di colture vegetali. In altre 2 stanze erano state installate numerosissime lampade ad incandescenza utilizzate per l’essicazione dell’ingente quantitativo di marijuana prodotta il cui peso si avvicina ai 2 quintali. Il tutto corollato da un avveniristico impianto elettrico e di areazione. Utilizzato anche un kit di confezionamento con apparecchi per l’aspirazione di aria e la produzione di buste sottovuoto. Nel sottotetto erano presenti numerosi sacchi dell’immondizia contenenti terriccio e materiale di scarto della lavorazione delle piante di marijuana. Nel complesso negli ambienti la situazione igienico-sanitaria era pessima, con la presenza di topi morti.
Alla luce di quanto accertato i due cittadini cinesi venivano tratti in arresto e ristretti a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta. Le indagini ora proseguono per accertare gli esatti canali di destinazione della marijuana prodotta ricompresi tra le province lombarde di Mantova e Cremona e le province emiliane di Parma, Modena, Reggio Emilia e Piacenza.
In particolare il Maggiore Regni ha informato dell’operazione le compagnie limitrofe di Gonzaga, Carpi e Viadana per sollecitare i militari a compiere controlli sulle cascine abbandonate, che possono nascondere questi tipo di attività illegale col vantaggio di spazi ampi a disposizione, costo ridotto e isolamento. Cascine abbandonate trasformate in tecnologici laboratori di droga, destinata a una vasta area del nord Italia: è fondato il timore che il cascinale teatro dell’operazione sia solo un campanello d’allarme di una nuova forma di criminalità, un fenomeno emergente, che ha preso piede nella Bassa.
A complimentarsi coi Carabinieri di Guastalla per l’importante operazione è stato nientemeno che il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, che ha telefonato personalmente al Maggiore Regni, già al comando della Compagnia di Casalmaggiore e socio onorario del Rotary Club Casalmaggiore Oglio Po.
Vanni Raineri