Cronaca

Treni, protesta in stazione. "Tutti se ne fregano, è vergognoso!"

Una forma di protesta che ricorda altre iniziative universitarie e il tam tam dei tazebao. Una protesta fatta da un pendolare (o un gruppo di pendolari) esasperato

CASALMAGGIORE – “Oltre 500 persone transitano quotidianamente per questa stazione. Ma i bagni sono ancora fuori servizio. Siamo trattati peggio delle bestie, costretti a pisciare per strada! Trenord, RFI, la Regione se ne fregano! E il sindaco di Casalmaggiore Bongiovanni pure. E’ vergognoso”.

Questo il messaggio di uno dei due manifesti di protesta che sono stati affissi, questa notte o pià probabilmente questa mattina presto in stazione a Casalmaggiore. Uno riporta il testo virgolettato, l’altro una vignetta in cui ad essere presi di mira sono tutti i soggetti in campo, Trenord, RFI e Regione Lombardia e il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni reo, secondo i vignettisti o il vignettista, di non essersi occupato della questione bagni con la dovuta energia.

“Sono altre le priorità” dice nella vignetta un sindaco ragazzino a viaggiatori in attesa con un bisogno fisico impellente. Una forma di protesta che ricorda altre iniziative universitarie e il tam tam dei tazebao. Una protesta fatta da un pendolare (o un gruppo di pendolari) esasperati per la vergognosa situazione della stazione di Casalmaggiore, da anni abbandonata a se stessa e priva di qualunque tipo di interesse anche dopo la chiusura di ponte Po e l’esponenziale aumento dei viaggiatori.

Viaggiatori costretti ad attendere treni spesso in ritardo (se non sospesi), senza neppure la possibilità di espletare i propri bisogni fisiologici se non ‘on the road’ con tutti gli annessi e connessi. Da una stima approssimativa sono oltre cinquecento i pendolari che ogni mattina scelgono il treno per transitare in direzione Parma (o Piadena).

Cinquecento persone abbandonate da Dio e pure dagli uomini che sono i maggiori responsabili. Pendolari che chiedono rispetto, almeno delle soglie minime di decenza. La rabbia è tanta e c’è chi ha trovato modo di darne sfogo almeno un po’ in questa colorita maniera.

Le immagini ci sono state girate questa mattina da un pendolare. Sono significative: dubitiamo serviranno a qualcosa. Le lettere dell’amministrazione comunale cittadina e la prassi istituzionale scelta dal primo cittadino casalese come modalità d’azione al momento non sono servite a nulla: i cessi restano chiusi.

Da tempo tutti gli altri soggetti in campo – tecnici e politici – sono voltati dall’altra parte: riprova ne è che ad oltre quattro mesi dalla chiusura del ponte la questione dei bagni della stazione non si sblocca e va sempre peggio. Chi dovrebbe decidere se ne lava le mani. Tutta gente che, con ogni probabilità, ha un bagno caldo in cui dar sfogo alla minzione. Tutta gente che non ha bisogno di un treno per studiare o lavorare. E a cui – è il caso di dirlo – poco o nulla importa dei bisogni e delle richieste dei cittadini.

Nazzareno Condina

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