Spettacolo

Albanese conquista lo Zenith gremito. E Cetto promette: "Arriverà il ponte di pilu"

I riferimenti al ponte non sono mancati. Da Alex Drastico: “Il ponte ve lo fanno? Cu caz’ che ve lo fanno”, ad Albanese stesso, svestito da qualsiasi interpretazione: “Sono dovuto passare per la Slovenia per arrivare qua”, per chiudere naturalmente con Cetto La Qualunque e con la sua promessa.

CASALMAGGIORE – Il Ministro della paura, Ivo Perego, Alex Drastico, Epifanio, e ovviamente Cetto La Qualunque, senza scordare altri personaggi più o meno noti: Antonio Albanese in un paio di ore allo Zenith di Casalmaggiore, gremito in ogni ordine di posti così come il “listone” adibito a parcheggio anche nella sua parte centrale per l’occasione, conquista il pubblico e squaderna una carriera intera, aggiornando però i suoi personaggi con riferimenti sempre attuali.

E’ questa la forza di un attore che ormai va oltre la mera comicità – anche se venerdì sera si è riso, e pure molto, a Casalmaggiore – per dare un taglio in qualche occasione anche drammatico: si pensi a Drastico, nullafacente siciliano emigrato a Milano, e al riferimento conclusivo alla mafia e alla strage di Capaci; oppure al messaggio pacifista di Epifanio chiamato alla leva militare. C’è anche chi sostiene che solo Albanese e Benigni, nel panorama italiano odierno dello spettacolo, riescano a unire così bene due anime attoriali così distanti, il sorriso e il dramma, la risata e la riflessione: e del resto il comico di Olginate anche al cinema ha preso la strada di pellicole più impegnate, pur senza disdegnare – e soprattutto senza mai rinnegare – le origini della sua comicità.

“Personaggi” è stato, diciamolo subito a scanso di equivoci, uno spettacolo per larghi tratti spensierato, quasi nostalgico, che dunque definire angoscioso o triste sarebbe fuori luogo: allo Zenith si è riso di gusto. Ma non è mancato uno spazio per pensare. Lo stesso Albanese, che in qualche caso di è dovuto fermare perché sopraffatto dalla sua stessa comicità (tradotto, si è messo a ridere e si è fermato per qualche secondo, strappando applausi), spesso ha voluto raccontare aneddoti sulla nascita dei suoi personaggi, rompendo la quarta parete e fornendo così quel qualcosa in più. Importante la riflessione su Cetto La Qualunque, il politico con la fedina penale tutt’altro che immacolata e dai metodi sempre ben oltre il limite della legalità. “E’ nato 12 anni fa ed è nato girando comizi veri in tutta Italia. In Calabria un candidato si presentò con la foto della moglie dell’altro candidato urlando: “Questa è una zoccola, e voi non potete votare un cornuto”. Sono storie vere: alcune frasi di Cetto, poi, le ho riprese da comizi di chi oggi è diventato addirittura senatore: non è uno scherzo, siamo messi così…”.

Sul finale Albanese, portato a Casalmaggiore grazie ai contatti di Franco Frassanito, ha interpretato anche lo chef e il sommelier con ricette improbabili, due tra gli ultimi personaggi, in ordine cronologico, da lui ideati. Inevitabili i riferimenti al ponte. Da Alex Drastico: “Il ponte ve lo fanno? Cu caz’ che ve lo fanno”, ad Albanese stesso, svestito da qualsiasi interpretazione: “Sono dovuto passare per la Slovenia per arrivare qua. Un mio amico alle 13 è partito da Parma e alle 18 era ancora a Parma. Poi ha scelto una stradina dove dall’argine le nutrie lo salutavano”, per chiudere naturalmente con Cetto, che ha promesso il “ponte di pilu con corsia privilegiata di peluche”, un cavallo di battaglia adatto alla situazione casalese. E lo specchio dei tempi, quando la comicità sfiora (e spesso sfora) la realtà, anche di un Paese.

Giovanni Gardani

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