Cronaca

La Via Asina è completa: Carlo, Helena, Toni e AuroraAlba sono arrivati, passando anche dal ponte...

"Stiamo bene tutti e 4 e siamo felici - scrivono Helena e Carlo ai giornalisti e a coloro che li hanno seguiti in questo percorso da molti ritenuto impossibile - . Con questa lettera vogliamo salutare tutti voi che abbiamo conosciuto". GUARDA IL SERVIZIO DEL TG DI CREMONA 1

Son arrivati a destinazione martedì Helena e Carlo con i loro fidi compagni Toni e AuroraAlba. E la loro avventura ha lasciato tracce anche nella nostra provincia. Passarono infatti anche da Cremona e dal Casalasco i due avventurieri che decisero, nel orso di 27 mesi, ma senza mai darsi una vera scadenza, di partire da Albiano Magra, in Toscana per arrivare in Svezia a Göteborg, e fare poi ritorno. Un viaggio iniziato l’11 marzo 2016 e terminato, appunto, martedì, dopo 27 mesi.

“Stiamo bene tutti e 4 e siamo felici – scrivono Helena e Carlo ai giornalisti e a coloro che li hanno seguiti in questo percorso da molti ritenuto impossibile – . Con questa lettera vogliamo salutare tutti voi che abbiamo conosciuto, e ringraziarvi per averci accolto nelle vostre case e nella terra in cui abitate, dalla Svezia alla Danimarca alla Germania alla Svizzera e infine in Italia. Prima di partire, fra di noi ci dicevamo che questo cammino sarebbe stato la nostra Università e di fatto è stato un viaggio bellissimo durante il quale abbiamo imparato tanto e che ci ha arricchito sotto tanti punti di vista”.

Il messaggio di Helena e Carlo è anche un atto di speranza. “Con questo viaggio ora abbiamo la prova che nella stragrande maggioranza delle persone alberga la generosità, abbiamo imparato che i pregiudizi non corrispondono quasi mai alla realtà e abbiamo scoperto che gli asini l’hanno quasi sempre vinta contro la diffidenza diffusa. Gli asini hanno un ascendente misterioso sugli esseri umani e sono dei rompighiaccio infallibili, grazie a loro si sono aperte le brecce per nuove relazioni, il resto lo ha fatto la voglia di noi uomini di incontrare l’altro, di accogliere la diversità come un’opportunità di confronto costruttivo e fonte di ispirazione e la voglia di condividere le risorse a nostra disposizione, il tempo e lo spazio”.

“Ed ora che siamo tornati al nostro punto di partenza – si legge nel messaggio – possiamo raccontare le belle esperienze e gli incontri, ognuno diverso, speciale, sincero ed onesto. Quando ci siamo messi in cammino non sapevamo deciderci su dove fermarci a vivere, se in Italia o in Svezia, in quanto le nostre famiglie e i nostri amici più cari vivono in entrambi i Paesi, e oggi ai più piccoli raccontiamo che abbiamo la camera da letto in Svezia e la cucina in Italia e in mezzo c’è un lungo corridoio che attraversa la Danimarca, la Germania e la Svizzera, con tante porte che si aprono su un pascolo o in una casa e noi possiamo andare a bere un succo di frutta da Ove e Ruth o a mangiare un panino da Heike e Kurt o a fare una bella passeggiata da Brigitte e Erich. Ma dove non riusciamo ad arrivare noi arrivano gli asini, la loro presenza è stata fondamentale ed è tutt’ora perno del nostro incedere quotidiano. Da loro abbiamo appreso tanto, confrontando la loro pazienza, la loro lentezza, la loro attitudine di non sprecare energie oltre quelle necessarie, soprattutto quando la strada è in ascesa, il loro muto scambio di informazioni e il rispetto di tutto il mondo, grande e piccolo, vicino e lontano. Loro ci hanno costretto ad osservarli e osservando loro abbiamo appreso un po’ di più di ciò che è il pianeta in cui conviviamo”.

“La nostra scuola in viaggio – si legge – è partita da loro, dalla relazione e la convivenza con questi due individui d’altra specie animale ma di fatto sono tanti i temi che abbiamo confrontato durante questi mesi e si sono amalgamati con i nostri passi, a partire dalla poliedricità delle relazioni fra individui umani, per arrivare a tematiche più enigmatiche e di difficile comprensione come per esempio la concezione del tempo o la percezione dello spazio quantico ed emotivo. Guidato dagli asini, il nostro caravan a 12 zampe, per molti ha vestito i panni del sogno e della possibilità di dialogare con il tempo liberamente e in maniera consona all’essere vivente”.

“Oggi conosciamo un po’ di più della vita contadina e della geografia dell’Europa che abbiamo camminato – scrivono nel loro messaggio Helena e Carlo – . E quante persone gentili e creative ci sono. Noi abbiamo continuato a bussare ad una nuova porta, ogni giorno, chiedendo aiuto per riparare gli asini e dare loro fieno da mangiare. E abbiamo sempre trovato uno di voi pronto ad accoglierci, anche se in alcune circostanze, a causa delle condizioni meteorologiche, era così difficile da sembrarci impossibile. Possibilità che per fortuna abbiamo dovuto mettere in gioco fin dal primo momento a causa della convivenza con Toni e AuroraAlba, ed è diventata una delle chiavi che ha reso possibile questo viaggio. Oltre a disporre della maestria di 2 asini, in questi 2 anni ci siamo ritrovati a dover lasciare ad ogni cosa il tempo di accadere, indotti ad evitare pianificazioni a lungo termine e appuntamenti a breve scadenza. Quelle poche volte che abbiamo voluto fare un piano, perché pensavamo fosse davvero necessario, per un motivo o per l’altro non siamo riusciti a rispettare le nostre intese. Da questo abbiamo dedotto che nella nostra condizione la pianificazione era controproducente. Di conseguenza questo cammino si è preso il suo tempo per compiersi ed i suoi giorni sono diventati per noi lenti passi di crescita e di arricchimento che speriamo possano continuare in futuro”.

“Da questa Università – si legge – portiamo con noi tanti bei volti sorridenti, svariati modi di intendere e vivere la vita, e tante deduzioni a cui non eravamo ancora approdati. Tutto ciò ci piacerebbe condividerlo con voi che di fatto siete stati nostri benefattori, mettendolo forse per scritto, se troveremo le parole giuste per farlo, o rappresentandolo ad arte, ma meglio ancora sarebbe tornare a bussare alla vostra porta per parlarne direttamente con voi come abbiamo fatto in questi ultimi due anni. I chilometri percorsi non sappiamo quanti sono di preciso ed è poco rilevante il dato numerico in confronto al fatto che per noi questi chilometri hanno volti e nomi che ci riportano in un batter d’occhio il ricordo vivido dei luoghi che abbiamo attraversato e compongono la mappa della Via Asina. Queste ragioni ci incoraggiano a proseguire in questo progetto. Il nostro desiderio è quello di continuare a condurre Toni e AuroraAlba fra la gente per suscitare sorrisi e buonumore, per parlare della vita e continuare a distribuire alberi da fare crescere sul pianeta in cui abitiamo. E lo continueremo a fare grazie all’aiuto di chiunque vorrà farne parte, anche se non camminerete vicino a noi ma ci seguirete dalle vostre abitazioni”.

Un messaggio ponte per una coppia passata anche, tra l’altro, ironia della sorte, sul ponte chiuso di Casalmaggiore, conquistando in questo modo una sorta di piccolo record: difficile pensare che altri asini possano infatti passare sul manufatto interdetto al traffico: un piccolo segnale di speranza, chissà, che si è concretizzato il 12 maggio 2018, due giorni dopo il passaggio a Cremona e poi nel trait d’union stradale tra territorio cremonese e casalasco, con sosta anche al Centro Natura Amica di Gussola. Un viaggio che lascia in eredità qualcosa di vivo e di importante: “Abbiamo stilato il resoconto di questo progetto durante il quale abbiamo lasciato a dimora più di 400 giovani alberi. L’ultimo anno in cammino è costato a “Un attimo sto arrivando” 5000 euro circa. Nel corso dello stesso anno abbiamo raccolto 1900 euro in donazioni spontanee. E voi sapete in quanti ci avete invitato nelle vostre case offrendoci il pasto quotidiano e un letto per la notte, un dato rilevante che non siamo in grado di quantificare”. Missione compiuta, insomma, tra ragli e tanti sorrisi, passando anche da casa nostra.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...