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Domus Pasotelli, Pettina spiega: "Ecco gli interventi fatti, non solo al condizionatore..."

"L’intervento inizialmente preventivato da svolgersi in 15 giorni - spiega Pettina - è stato risolto dalle maestranze in 10 giorni, grazie all'impegno profuso dalle stesse riducendo di ulteriori 5 giorni il disagio agli usufruitori a vario titolo della nostra residenza".

Dopo l’intervento di riparazione all’impianto di condizionamento dell’area, Tonino Pettina, presidente della Domus Pasotelli di Bozzolo, elenca alcuni interventi eseguiti presso la residenza in questi quattro anni di gestione da parte della Fondazione Opera Immacolata Concezione Onlus di Padova. “Intanto informo che il problema all’impianto è stato risolto nella mattinata di mercoledì 12 giugno – spiega Pettina – . La manutenzione si rendeva necessaria all’impianto di raffrescamento/riscaldamento centralizzato in quanto vi era una linea di tubature che si presentava usurata. Si è trattato di un intervento di manutenzione programmata, che non è stato possibile effettuare in inverno per non lasciare gli ospiti al freddo e che era stato programmato in primavera. Purtroppo la stagione della primavera per condizioni climatiche non dipendenti da noi, con passaggio dal freddo al caldo nell’arco di due giorni, non ha consentito di intervenire. Si è comunque intervenuti nel rispetto di garantire il minor disagio agli ospiti, ai lavoratori e a tutta la comunità della RSA Domus Pasotelli Romani scegliendo di effettuare l’intervento nel periodo meno caldo possibile, onde evitare una rottura improvvisa che poteva verificarsi nei mesi di luglio o agosto creando molti più disagi”.

“L’intervento inizialmente preventivato da svolgersi in 15 giorni – spiega Pettina – è stato risolto dalle maestranze in 10 giorni, grazie all’impegno profuso dalle stesse riducendo di ulteriori 5 giorni il disagio agli usufruitori a vario titolo della nostra residenza. Dunque è stata sostituita tutta una linea di tubature vetuste che necessitavano di manutenzione, svuotato e riempito l’impianto centralizzato, isolate le tubazione oltretutto in una posizione scomoda che rendeva ancor più complesso l’ottimo intervento dell’idraulico. A tal proposito ci scusiamo comunque per il disagio e ringraziamo tutti gli ospiti, i familiari, i volontari e i lavoratori che con intelligenza e pazienza hanno atteso fiduciosi la risoluzione del problema”.

“Dal primo settembre 2015, giorno di inizio della gestione Fondazione OIC Onlus, ad oggi – prosegue Pettina – sono state sostituite presso la nostra residenza tutte le caldaie con un incremento dell’efficacia e dell’efficienza dell’impianto. Sono stati sostituiti i forni della cucina con forni di ultima generazione, che permettono una migliore organizzazione del lavoro e al contempo diverse soluzioni di cottura degli alimenti. Sono stati fatti investimenti riguardanti tutta l’attrezzatura per l’assistenza sanitaria e alberghiera dai carrelli igiene, ai carrelli colazione, ai carrelli infermieristici, ai letti attrezzati per disabili di ultima generazione acquistati lo scorso anno e la previsione della sostituzione di altri letti, ai prodotti per l’igiene degli ospiti, al nuovo e moderno stending per le verticalizzazioni in palestra. Per quanto concerne la sicurezza sono state adottate, grazie alle competenze del nostro ufficio tecnico e della nostra RSPP, diversi accorgimenti quale inserimento di spie luminose e allarmi per prevenire la fuga e le cadute di persone disorientate, sostituzione di tutte le barriere anticaduta con barriere più funzionali, acquisto delle barelle doccia, introduzione della check listi di autocontrollo interno, messa in sicurezza degli alberi presenti nei due giardini, in riferimento alla prevenzione della diffusione del virus West Nile, introdotto un piano di disinfestazione antizanzare con relativo acquisto di prodotti repellenti e rifacimento del giardino interno per eliminare il pericolo di ristagni d’acqua oltre a rendere il giardino stesso più fruibile dagli ospiti creando dei percorsi pavimentati. Oltre alla manutenzione obbligatoria e programmata controllata e confermata positivamente dagli organi competenti”.

“Dal punto di vista organizzativo – prosegue Pettina – sono state introdotte le riunioni di equipe per qualsiasi problema si presenta in struttura cercando di diffondere la cultura della collaborazione anche in ottica dell’applicazione del piano di Risk Management, sono state introdotte le riunioni di equipe con i familiari, il breefing giornaliero, le riunioni ai piani, le riunioni con le infermiere, le riunioni con gli ospiti. Diversi, ancora, in numero e qualità, le attività e i progetti socioeducativi sia all’interno della nostra RSA che per le uscite sul territorio, oltre all’attività del coro della Domus richiesto da varie realtà e che vede insieme volontari e ospiti della nostra residenza, la cui presenza è stata richiesta per il terzo anno consecutivo all’Alzheimer Fest. Negli anni è stato sviluppato un piano di formazione dal nostro ente di formazione accreditato presso la Regione Veneto che ha colto il cambiamento culturale dal curare al prendersi cura elaborando tutta la formazione obbligatoria prevista per legge affiancandola alla formazione inerente alla sicurezza (facendo alcuni esempi: GEA, Risk Management, prevenzione infezioni, lavaggio mani, alimentazione…), alla formazione sull’umanizzazione delle cure e inerente alla relazione interpersonale. La Fondazione OIC Onlus, da ultimo, ha elaborato insieme all’Università di Padova il metodo Quality_Via per misurare la qualità della vita degli anziani ospiti nelle RSA”.

“Sul territorio – conclude Pettina – sono diverse le collaborazione, sempre nell’ottica della coesione sociale e nell’intercettare i bisogni, sviluppate con il Comune di Bozzolo, gli assistenti sociali il CEAD di Viadana, la Curia di Cremona, le associazioni di Volontariato volte a mettere i nostri anziani, sia quelli residenti presso la nostra struttura che quelli residenti nel territorio, al centro del nostro lavoro e delle nostre attenzioni poiché come diceva il nostro caro fondatore Prof. Ferro “la gente pensa che i vecchi siano i titoli di coda di un film ma non è così, questo è l’inizio dell’Opera Immacolata Concezione, lo ricordo sempre perché questa è stata la grande intuizione cercare di trovare un lavoro per delle persone che le esigenze fisiche gli impedivano di fare quello precedente” che tradotto oggi vuol dire dare dignità agli anziani, alla loro storia essendo loro grati per ciò che hanno fatto nella loro vita e per il testimone che ci stanno passando inserendoli in un clima di coesione sociale e intergenerazionalità che permette di sentirsi ancora vivi nel tessuto sociale e collettivo”.

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