Coronavirus, i chiarimenti di Regione sull'ordinanza. Alle case di riposo accessi possibili ma calmierati
In tal senso alla casa di riposo Busi qualche parente degli ospiti ha già reclamato di poter entrare: i tratta di figli di ospiti del reparto Alzheimer, probabilmente i più fragili presenti nella struttura di Casalmaggiore.
Regione Lombardia ha emesso un comunicato in cui si è fatta carico di fornire ulteriori chiarimenti all’ordinanza emessa ieri, domenica 23 febbraio, che regola le prescrizioni per il contenimento del coronavirus. Per i mercati rionali e comunali all’aperto sono previste le restrizioni indicate per i centri commerciali. Pertanto, i mercati comunali e rionali sono aperti dal lunedì al venerdì. Restano chiusi il sabato e la domenica ad eccezione dei commercianti che esercitano la vendita di generi alimentari. Tuttavia, il sindaco, qualora ritenga che possano esserci casi in cui si favoriscono assembramenti a rischio, può valutare ulteriori restrizioni a livello territoriale. Divieto totale, invece, per manifestazioni, fiere e sagre.
I gestori di esercizi commerciali che prevedono al proprio interno più attività (ad esempio hotel con bar, ristorante con bar, locali da ballo con ristorante etc…) devono seguire le regole previste per le singole attività commerciali. In sostanza bar,locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi tutti i giorni dalle 18 alle 6. Un provvedimento che non riguarda, però, i bar all’interno di hotel, che restano comunque aperti per garantire il servizio ai soli ospiti della struttura e quelli dei ristoranti, che restano attivi per il solo servizio di supporto alla ristorazione. Proprio i ristoranti non sono inclusi nella misura restrittiva in termini di orario, almeno fino “ad eventuali nuove disposizioni”, così come non sono soggetti gli autogrill.
Novità anche per quanto riguarda le RSA e le Case di Riposo, dove è stato consentito l’accesso ai parenti dei pazienti ricoverati purché ci si attenga alla regola di “accesso alla struttura in numero non superiore ad un visitatore per paziente”. In questo senso, molte strutture del territorio, anche nel Casalasco, avevano già da sabato chiuso le porte ai visitatori e potranno riaprirle a patto di “calmierare” gli accessi. In tal senso alla casa di riposo Busi qualche parente degli ospiti ha già reclamato di poter entrare: i tratta di figli di ospiti del reparto Alzheimer, probabilmente i più fragili presenti nella struttura di Casalmaggiore.
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