Economia

Confcommercio, DL liquidità positivo ma occhio alle banche e alla burocrazia

Queste previsioni, se confermate, striderebbero con una contingenza di straordinaria e grave emergenza, che richiede sostanza degli interventi, velocità e sburocratizzazione delle procedure

“La garanzia dello Stato al 100% sui prestiti alle piccole imprese e agli autonomi si conferma un intervento di natura straordinaria ed eccezionale. Per questo il nostro giudizio al provvedimento del Governo è positivo”.

E’ questo il commento del presidente di Confcommercio Mantova Ercole Montanari al decreto ‘liquidità’ che prevede prestiti automatici con garanzia al 100% fino a 25mila euro senza vincoli e alcuna valutazione del merito di credito e garanzia sempre al 100% (di cui 90% Stato e 10% confidi) per i prestiti fino a 800.000 euro.

“Al momento non è ancora disponibile il testo definitivo del Decreto, che è in fase di pubblicazione, quindi ci riserviamo di esprimere giudizi più precisi quando avremo il documento finale – continua il numero uno di Confcommercio – ma sulla scorta delle prime indiscrezioni relative ai contenuti, ci sorge qualche preoccupazione laddove si prevede che le imprese, che avranno necessità di accedere a importi superiori a 25mila euro, debbano assoggettarsi alle procedure ordinarie di istruttoria bancaria per la verifica di sostenibilità economico-finanziaria e di verifica andamentale, ovvero del cosiddetto merito creditizio.

Queste previsioni, se confermate, striderebbero con una contingenza di straordinaria e grave emergenza, che richiede sostanza degli interventi, velocità e sburocratizzazione delle procedure. Questo è il momento del coraggio, non della titubanza”.

“In un momento in cui le banche stesse hanno dovuto adeguare la loro organizzazione allo smart working, con gli inevitabili riflessi di assestamento organizzativo che richiede tempo – conclude Montanari – rischiamo che le procedure d’istruttoria, se non semplificate e sgravate da un eccesso di analisi, frenino troppo i tempi di delibera con l’inevitabile riflesso che la liquidità rischierebbe di arrivare alle nostre imprese troppo tardi”.

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