Duro attacco di Voltini a Libera Agricoltori: 'Organizzazione senza idee e senza coraggio'
”Mi riferisco direttamente alla Libera in quanto l’articolo in questione non è firmato da nessuno” sottolinea. “E’ quindi manifestamente riconducibile all’editore, al proprietario del giornale che, evidentemente, sulle affermazioni che fa non ha nemmeno il coraggio di metterci la faccia”.
“Non voglio cadere nelle provocazioni, ma devo rispondere agli attacchi sferrati dalla Libera Agricoltori al Consorzio Agrario di Cremona”. Comincia così la replica di Paolo Voltini, nelle sue vesti di presidente del Consorzio Agrario e di Coldiretti Cremona, all’articolo pubblicato su La Provincia del 7 luglio, in cui si parlava appunto del Consorzio, dell’approvazione del bilancio, del voto contrario alcuni soci. L’articolo attaccava la gestione dell’ente, evidenziando debiti ed esposizione economica. Un attacco che non è andato giù a Voltini, che non ha esitato a replicare duramente. ”Mi riferisco direttamente alla Libera in quanto l’articolo in questione non è firmato da nessuno” sottolinea. “E’ quindi manifestamente riconducibile all’editore, al proprietario del giornale che, evidentemente, sulle affermazioni che fa non ha nemmeno il coraggio di metterci la faccia”.
“Da presidente del Consorzio Agrario mi chiedo quale sia l’obiettivo di questi attacchi, visto che puntano a screditare una cooperativa decisamente importante per le aziende agricole del territorio” evidenzia Voltini. “E quando parlo di imprese agricole mi riferisco sia a quelle associate a Coldiretti, sia a quelle aderenti alla Libera che acquistano mezzi tecnici e vendono i loro prodotti al Consorzio Agrario. Oltretutto nel consiglio di amministrazione del Consorzio siedono anche quattro consiglieri espressi dalla Libera di Cremona che sugli investimenti e sulle scelte strategiche hanno sempre condiviso ed avallato le decisioni di questi anni.
Che dire poi del fatto che la Libera si permette di criticare in modo così radicale il bilancio del Consorzio dopo che la stragrande maggioranza dei soci lo ha approvato: 1390 voti a favore e 73 contrari. Penso che tra i 1390 voti a favore ci sarà stata, inevitabilmente, anche una buona parte di voti provenienti da aziende associate alla Libera. Fossi una di queste aziende, mi sarei sentito perlomeno offeso dalla mia organizzazione che, evidentemente, sta compiendo delle azioni solo ed esclusivamente per screditare il Consorzio Agrario di Cremona, incurante di quanto danno possa creare questo atteggiamento alle imprese agricole ed all’agricoltura del territorio”.
“Il Consorzio – continua Voltini – ha certamente una quota di indebitamento, come è normale in ogni attività d’impresa che non viva di rendita, ma sarebbe importante anche sottolineare che le risorse finanziarie non sono state buttate, fanno parte dell’attivo patrimoniale del bilancio del Consorzio, dove ritroviamo tutti gli investimenti che sono stati fatti in quanto necessari per ammodernare una struttura che deve stare al passo con i tempi. Potrei parlare a lungo dei siti produttivi e degli stabilimenti dislocati sul territorio provinciale. Oggi – conclude Voltini – il Consorzio Agrario di Cremona è una realtà all’avanguardia, con un fatturato in costante crescita ed una rete commerciale e di servizi in continua espansione, di cui i propri soci possono andare orgogliosi”.
Sulla questione vuole dire la sua anche il direttore di Coldiretti Cremona, Mauro Donda, che liquida l’atteggiamento della Libera come “sterile e becera propaganda”. “Purtroppo, in Libera difettano gli argomenti ed i risultati (eccezion fatta per la meritata riconquista della presidenza della Fiera). In questi casi – prosegue Donda – se non si hanno idee e di conseguenza nemmeno iniziative di rilievo, quando non si ha una reale progettualità e si perde costantemente consenso, non resta altro che screditare gli altri, così da poter mostrare ai propri iscritti che comunque qualcosa si sta facendo. Tuttavia, chi ha ruoli di rappresentanza e di responsabilità dovrebbe valutare bene le ricadute delle proprie azioni. Se Coldiretti avesse deciso di comportarsi allo stesso modo speculando in modo fazioso su cooperative suinicole o lattiero-casearie del territorio solo perché amministrate da un presidente di espressione Libera, senza curarsi dei danni che simili atteggiamenti avrebbero inevitabilmente procurato ai soci e al settore agricolo, si sarebbe comportata in modo assolutamente irresponsabile. Coldiretti, però – conclude Donda – è altra cosa rispetto alla Libera ed anche gli agricoltori cremonesi se ne stanno accorgendo”.
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