Politica

Casalasco, il riscatto unendo le forze: il progetto di quattro sindaci (ma aperto a tutti)

Il nostro intento principale è quello di predisporre un progetto amministrativo che venga strutturato sui seguenti settori: Turismo e Sviluppo territoriale sostenibile, Politiche e problematiche ambientali, Digitalizzazione, Protezione Civile, Dimensionamento e sviluppo scolastico. E ancora l’idea di una polizia locale territoriale casalasca, oppure una direzione generale unificata".

L’unione fa la forza. Sempre. E allora ecco che quattro sindaci del Casalasco, ossia Stefano Belli Franzini (Gussola), Alessandro Gozzi (Martignana di Po), Luca Zanichelli (Rivarolo del Re), Pierguido Asinari (San Giovanni in Croce) si uniscono e si fanno promotori di una iniziativa territoriale, che mira a dare traino a un’area troppo spesso tagliata fuori dalle decisioni che contano a livello regionale e nazionale. E allora è giusto avere uno sguardo d’insieme e, insieme, provare a ottenere risposte concrete con un piano di coordinamento territoriale che parta dai quattro comuni indicati per coinvolgere tutti gli altri, affiancandosi alla forza trainante che Casalmaggiore deve mostrare.

“Il Casalasco è un’area ben definita – precisano i quattro primi cittadini – che vede il comune di Casalmaggiore come ente più importante data la sua dimensione demografica, risultando così il terzo comune della Provincia di Cremona. Allo stesso tempo la realtà che compone il nostro territorio è costituita da piccoli comuni che hanno soglie demografiche ben inferiori. Tra di essi sono presenti quattro comuni principali – Gussola, Martignana di Po, Rivarolo del Re e San Giovanni in Croce – che erogano molti servizi non solo ai loro cittadini ma anche a quelli dei comuni più piccoli del casalasco. L’obbiettivo che ci poniamo è quello di convogliare le energie per sviluppare un piano di coordinamento territoriale, costituito da alcuni punti principali che coinvolgono i comuni del nostro territorio ed intenzionato a toccare i vari settori che compongono il nostro tessuto socio-culturale, di sviluppo e dell’amministrare i nostri enti alla luce delle nuove necessità e soprattutto anche guardando in modo realistico a quello che è il casalasco, un territorio che troppo spesso si è frammentato o è stato lasciato nel tempo agli individualismi, seppure lungimiranti, che tuttavia non hanno prodotto uno sviluppo organico”.

“Il nostro territorio, inoltre – spiegano i sindaci – è stato utilizzato troppo spesso e per troppo tempo solo come bacino elettorale, dimenticato poi nelle scelte concrete dagli enti sovraordinati, venuto sempre in secondo piano rispetto alle altre realtà provinciali; l’aspetto demografico non può e non deve essere una scusante, al contrario abbiamo nelle nostre zone eccellenze produttive, imprenditoriali e creative, occorre quindi cercare in tutti i modi di uscire dal complesso di inferiorità o di indifferenza, altrimenti non avremo futuro e l’effetto spopolamento, il calo demografico e la fuga dei giovani, fenomeni già in corso in modo allarmante in diversi comuni, porteranno a una situazione di non ritorno. Guardiamo quindi con realtà e coscienza quello che sta accadendo e cerchiamo di portare nuova linfa ed interesse, ovviamente su temi che possiamo fare nostri e cercare di sviluppare in favore di tutti noi attraverso le nostre possibilità e competenze”.

Segue una doverosa precisazione. “Sia ben chiaro – scrivono i sindaci – che il nostro intento non è una contrapposizione a Casalmaggiore, ma bensì creare un gruppo di enti che possano aiutarlo ed affiancarlo nelle importanti scelte politiche territoriali che ci aspettano nel prossimo futuro. Un piano quindi che va in parallelo a quelle tematiche che devono essere affrontate in modo unito da tutto il comprensorio, come ad esempio quello della carenza di infrastrutture importanti, del miglioramento e potenziamento dei servizi sanitari e socio-sanitari e tanto altro. Il nostro intento principale è quello di predisporre un progetto amministrativo che venga strutturato sui seguenti principali settori: Turismo e Sviluppo territoriale sostenibile, Politiche e problematiche ambientali, Digitalizzazione, Protezione Civile, Dimensionamento e sviluppo scolastico. Ad essi andranno affiancati altri progetti, come ad esempio l’idea di una polizia locale territoriale casalasca, oppure una direzione generale unificata che possa dare attuazione agli indirizzi e agli obiettivi amministrativi e a cui affidare la gestione del personale, affrontando in questo modo l’annosa problematica del reperimento dei segretari comunali. Questi sono i temi principali che intendiamo proporre, come comuni capofila, a tutti i piccoli enti del casalasco a partire dal mese di settembre, in quanto le problematiche che affrontiamo sono di interesse di tutti, certi che solo unendo le nostre forze potremmo disegnare e progettare un territorio migliore per il futuro delle nostre comunità e dei nostri figli”.

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