Lettere

"Bozzolo e i numeri al rialzo:
prima di puntare il dito,
guardiamo alle nostre colpe"

da Un cittadino bozzolese

Caro direttore,
nei giorni della “prima” pandemia i sindaci sono stati uno dei punti di riferimento delle comunità locali, i cittadini si sono affidati alla guida e alle decisioni prese durante un momento senza precedenti storici. A Bozzolo si è passato dalla fornitura di mascherine, (alcune sbloccate, tante bloccate alla dogana, distribuite gratuitamente poi pagate al triplo del prezzo normale) all’indennizzo ai commercianti (tanti rispettosi lasciati a piedi e tanti imprudenti sempre aiutati) insomma un caos che visto dal cittadino fa sorgere tanti quesiti.

Siamo consapevoli che nessuno si sarebbe aspettato dei miracoli ma credo che una buona dose di buonsenso avrebbe fatto la differenza, perlomeno alle soglie di una seconda ondata. Si poteva mantenere una cauta sobrietà negli ultimi mesi per evitare di ricascarci con questi numeri di novembre? Facciamoci una domanda autocritica a questo punto: abbiamo tutti collaborato al meglio per mantenere vigile il rispetto delle regole ognuno nel proprio ruolo? Ovvero il cittadino (più giovani e meno giovani) libero di frequentare bar – botteghe ecc ha rispettato le famose tre regole (distanza, mascherina e lavaggio mani)?

Le forze dell’ordine hanno mantenuto una soglia di attenzione adeguata per evitare questi peggioramenti? Il sindaco ha preso sufficienti provvedimenti per tutelare la serenità del territorio a discapito di momentanea impopolarità? La risposta sta nel fatto che Bozzolo spicca tra i piccoli comuni per il numero dei contagi. Quindi forse sì, si poteva fare meglio e i consensi politici non servono a nulla se il villaggio va a ferro e fuoco. Il lockdown non è solo una punizione a un territorio ma è l’unica misura pubblica che ci può salvare e arginare quei danni che non abbiamo visto arrivare come un boomerang, fiduciosi come se fosse stato tutto solo un brutto sogno.

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