Lettere

Quel no alla caccia è
ingiustificato: abbiamo
pagato prezzo pieno

da Valerio Magni

Egregio direttore,
vorrei esprimere il mio disappunto, condiviso da molti e da tutti i cacciatori della provincia di Mantova e della Regione Lombardia per la chiusura anticipata della caccia, decisa senza un motivo valido: è un po’ come fare pagare il vino e poi proibirlo perché se ne bevi tanto ti ubriachi. L’errore di fondo, per me, è avere chiuso alcune Regioni e non le Province: a dirla tutta, credo che ci sia un po’ di puzza di politica in queste chiusura, ad ogni modo la Provincia di Mantova non si può equiparare alle province del nord Lombardia: qui da noi i numeri sono ben diversi e dunque per fare una cosa giusta e mirata occorreva tenere conto di ogni situazione. Invece niente e giù con badile e piccone, poi a chi tocca tocca, come diciamo in campagna.

Ora daranno la colpa al Covid 19, ma sfido qualsiasi studioso a trovare una persona che, andando in mezzo ai campi con i propri cani, si sia contagiata p abbia contagiato altre persone. In tv si vedono assembramenti di persone senza mascherine, senza riguardo, alle quali è stato dato il permesso di girare, fare capannelli, feste e sicuramente di contagiare qualcuno, che magari inconsapevolmente è passato vicino. Robe da matti, così come proibire di andare in campagna alle persone con i propri cani.

Allora nel mio ATC4, non posso andare perché è tutto chiuso; l’ATC3 è in un altro comune ed è sempre chiuso; l’ATC 6 PR, con la presenza di cinghiali, è fuori Regione. Ci vogliono 2-3 mesi di pensione per le varie iscrizioni agli ATC, oltre alle varie tasse nazionali, regionali, alle assicurazioni, al mantenimento dei cani, per ritrovarmi poi con la caccia chiusa.
E non è finita qui: per i lavoratori ci sono i sindacati, per noi cacciatori ci dovrebbero essere le associazioni venatorie, ma in questi ultimi giorni non ho sentito niente da colore i quali ci dovrebbero difendere: si fanno sentire solo quando devono farti l’assicurazione? Cari amici delle associazioni venatorie “Sveglia!”, organizzate un tavolo, mettetevi d’accordo e fare fronte comune per ottenere quello che ingiustamente ci è stato tolto: io e tutti gli altri abbiamo pagato un un chilo di patate ma ce ne hanno dato forse la metà. Vogliamo indietro i soldi, oppure che ci lascino fare ciò per cui abbiamo pagato. Non facciamo nessun male a nessuno.

Ci sarebbe infine tanto altro da dire: operai, commercianti, artigiani, agricoltori e tanti altri sono tutte categorie in sofferenza, Ma per adesso basta così: nella speranza che la nostra bella Provincia contadina e laboriosa diventi presto Provincia Gialla. Colgo l’occasione per porgere a lei, signor Direttore, e a tutti i miei amici e colleghi cacciatori i più cordiali e distinti saluti.

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