Cronaca

Erano solo gazze. San Daniele, il nido che non c'è più e un sindaco sognatore

Erano solo gazze, e Davide Persico solo un romantico osservatore, un sognatore. Ne son rimasti pochi al mondo. Ma qualcuno c'è che in quelle gazze vede ancora vita e bellezza e che per quelle gazze, che restano per quasi tutti solo gazze, alza la voce

SAN DANIELE PO – Erano solo gazze, ma non per tutti, e non certamente per lui. Davide Persico è il primo cittadino con l’animo più verde di tutta la provincia. Non conosciamo invero tutti i sindaci, ma saremmo quasi pronti a scommetterci al buio. Ha una sensibilità rara nei confronti del fiume, dei suoi microsistemi, della biodiversità e – appena il Covid allenterà la morsa – partirà proprio su quel fiume che lambisce la sua terra, il Po, per andare sino al delta, mappando (tre le altre cose) ciò che di malsano esiste sulle sponde.

Erano solo gazze quelle che vivevano poco distante dalla sua finestra, quelle che osservava con l’animo del comportamentista, quelle che ogni anno tornavano sulla stessa pianta a nidificare. Era la pianta di una casa privata di San Daniele e il proprietario ha deciso – legittimamente – di potarla. Ci ha provato a dirgli di aspettare un po’ di tempo, ma il tempo l’altro non lo aveva. In fondo erano solo gazze, uccelli dalla nomea particolare, fastidiosi per i più. Esseri importanti e utili, come peraltro aveva fatto notare lo stesso sindaco citando un libro (il Corvo, 2019, di Cord Riechelman, Edizioni Marsilio).

Alzi la mano – scriveva solo tre giorni fa – chi pensa che le Gazze siano un danno per l’avifauna, che siano spietate e ladre e che andrebbero eliminate. Beh, siamo in tanti, ma le cose non stanno proprio così.

Parrebbero, le gazze, il predatore naturale dei merli. Si nutrono di uova e nidiacei, ma solo a inizio stagione. Il merlo in genere depone 3 nidiate l’anno e le gazze tendono a decimare, in particolare, la prima nidiata. Poi si dedicano a frutti e insetti per gran parte dell’anno.

In questo modo le due popolazioni, di gazze e di merli, risultano in equilibrio.

E i furti? Si, sono attratte da oggetti luccicanti come stagnola, nastri e gioielli (se lasciati all’aperto). Ma questi oggetti non vengono nascosti dalle gazze come il cibo a “lunga conservazione” che recuperano e nascondono sempre. Gli oggetti luccicanti vanno ad ornare il nido, spesso in bella vista.

Quindi, non sono proprio ladre, più vanitose ed estete, se vogliamo… Sono inoltre tra i pochi uccelli capaci di progettare e costruire utensili per raggiungere i propri scopi trofici“.

Davide Persico

Erano solo gazze e la potatura di ieri ha portato via loro il nido. Sarebbe sfuggito ai più, e forse alla quasi totalità dei lettori interesserà nulla. Ma poco importa. Scriveremmo di seni e deretani, di parole vane e di progetti inutili se seguissimo l’onda del farci leggere a tutti i costi stimolando lo stomaco delle persone. L’onda a volte è diversa, più lieve come in questo caso, e viaggia sulle lunghezze d’un animo che osserva, annota e con una sensibilità fuori dal normale sente. L’onda può stimolare anche altro. Un semplice e bellissimo pensiero. Che ancora vi sia in questa terra in cui il Covid non è il problema più serio, qualcuno che sa scrivere di gazze, che sa osservare e che riesce a mettersi in sintonia con la natura.

Queste foto – ha scritto ieri sul proprio profilo facebook – le ho scattate lo scorso anno. Lo scorso marzo una coppia di gazze ha allevato tre piccoli. Ogni anno utilizzano lo stesso nido, restaurandolo o consolidandolo. Stamane è stato abbattuto per una potatura.

Ho provato a spiegare o a far temporeggiare i lavori, per altro per nulla urgenti, ma non c’è stato nulla da fare. Ora, potrà sembrare banale questa mia presa di posizione. Si potrà etichettarmi come verde, ecologista, ambientalista, ambientalista da salotto, maniaco naturalista da chi considera questa specie dannosa o parassita di altre o da chi non considera la vita animale proprio.

Ma non è questo il punto. Il punto è il rispetto. E non nei miei confronti, io non centro nulla. Le stavo osservando, in questi giorni, mentre ripristinavano il nido per una nuova covata, bastava solo un po’ di attesa, di rispetto, di ridicola gentilezza. Dargli, se proprio impossibile evitare la potatura, almeno ancora una stagione, o anche solo qualche mese.

Ma no, niente da fare, bisogna farlo subito che sennò… sennò niente. La pianta era giovane e vigorosa, in piena salute. Adesso con quei moncherini in bella vista è proprio un bello spettacolo. Si è fatto proprio un bel lavoro…

Non mi si chiami estremista, se volete romantico, sognatore, osservatore. Amo la bellezza in generale ed in particolare della natura e trovo stupido, molto stupido privarcene per praticità o perché tanto sono solo uccelli.

Non lo so, ma questa cosa mi ha reso triste. Mi spiace essermi scagliato urlante verso l’autore dell’opera in corso, però volevo cercare di salvare una “famiglia” e goderne, egoisticamente, della bellezza ancora per qualche tempo. Un vero peccato. Una vera tristezza“.

Dopo il messaggio ha chiesto di non polemizzare con il potatore. Di mantenere la questione su toni pacati. Se Davide Persico è un sognatore lo è alla stregua del protagonista de ‘Le Notti Bianche’ di Dostoevskji. Con la stessa leggerezza e – in questo caso – dolcezza.

Erano solo gazze, e Davide Persico solo un romantico osservatore, un sognatore. Ne son rimasti pochi al mondo. Ma qualcuno c’è che in quelle gazze vede ancora vita e bellezza e che per quelle gazze, che restano per quasi tutti solo gazze, alza la voce. Qualcuno che in una gazza vede parte di un tutto, di un equilibrio che resta, forse, solo nell’animo di chi sa ancora vedere.

Nazzareno Condina (Foto: Davide Persico)

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