Commessaggio, Nicola Busi
completa l'Iron Man Extreme
Impresa epica del triatleta commessaggese che vince le proprie riserve, si sbarazza dei limiti imposti da corpo e mente e taglia il traguardo della versione "Extreme" dell'Iron Man...
La fatica, lo smarrimento, la paura, la voglia di abbandonare ed il pensiero che in fondo mollare non sarebbe stato così disonorevole sono tutti stati d’animo che, con ogni probabilità hanno attraversato la mente di Nicola, ma la volontà e la tenacia hanno avuto la meglio sui “canti delle sirene” Una prova ai limiti con partenza dal Lago di Livigno, gelido ed avvolto nell’oscurità. “Il mio primo obiettivo era quello di completare il percorso – ricorda – Busi – e poi mi ero posto degl’obbiettivi che, cammin facendo, mi sono reso conto che erano fuori portata”.
Sono circa 250 gli atleti ai nastri di partenza, tutti alle prese con le proprie lotte interiori.
La partenza nel Lago di Livigno…
“Non è una competizione solamente fisica – aggiunge – in quanto la componente mentale è importantissima. Partire con troppo entusiasmo significa pagare a caro prezzo successivamente questa scelta sbagliata”. Immaginare cosa significhi nuotare in un lago alpino con l’acqua gelida, tutti in gruppo con i colpi e le botte che ne conseguono nella più completa oscurità può dare la misura delle difficoltà incontrate. “Nei primi dieci minuti sono arrivate lrime rinunce con una decina di atleti che si sono ritirati per le condizioni. Il mio momento peggiore? La crisi più pesante l’ho patita nel tratto ciclistico, il passo dello Stelvio sembrava non terminare mai e lì la mente ha affrontato la prova più dura”.
Nicola ci aveva raccontato del terribile dislivello già prima di partire ed allora è proprio la forza mentale a tracciare una linea netta tra chi è in grado e chi non di affrontare una sfida simile…
“Avevo i miei piccoli punti di riferimento – racconta – la casetta in quel punto, piuttosto che la curva che mi diceva a che punto ero. Ho diviso per tappe ipotetiche per distrarmi dalla fatica – conclude – e poi c’era il tratto a piedi ancora da fare, ma alla fine sono arrivato diciassettesimo assoluto”!
La felicità per il risultato raggiunto è davvero tangibile, ma manca l’ultima traccia, la corsa…
“Ah già la corsa! E’ stato il momento in cui ho guadagnato più posizioni anche se ammetto che gli ultimi chilometri erano quasi una passeggiata vista pendenza che abbiamo affrontato, ma alla fine è stato bellissimi perchè inizialmente il percorso era delineato da bandierine e poi invece l’organizzazione, vista l’oscurita, ha messo le fiaccole rendendo tutto più spettacolare così come l’arrivo”.
All’arrivo un’installazione ha salutato l’impresa degli atleti, ma nicola non è stato solo in questa sfida…”E’ vietato l’utilizzo del cosiddetto “doping tecnologico” cioè non era possibile dotarsi di apparecchi per la musica come invece si usa in allenamento, ma io ho avuto il sostegno di mio padre e l’amico Fabio, che hanno seguito bracciata dopo bracciata, pedalata dopo pedalata ed ogni passo della mia corsa.”
Alessandro Soragna