Ambiente

Ancora strage di api nel periodo
della semina. Mistero sulle cause

Per ora, comunque, le recenti analisi condotte sui campioni raccolti hanno dato esito negativo per pesticidi, ma si è in attesa di ulteriori analisi su un numero di campioni maggiori.

Torna l’allarme sulla strage di api nel periodo della semina. Un fenomeno che si è ripetuto anche quest’anno come è accaduto negli ultimi due anni, tra fine marzo e inizio aprile. Uno scenario che ha destato anche l’interesse della procura di Cremona che nel 2020, dopo un esposto presentato da ApiLombardia e sottoscritto da Unaapi, Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, aveva aperto un fascicolo di indagine per la strage di api avvenuta nell’estate di due anni fa in provincia di Cremona, in particolare nei comuni di Azzanello, Genivolta e Soresina.

Ora il problema è tornato a presentarsi in seguito a varie segnalazioni arrivate da apicoltori non solo di Cremona, ma anche di Brescia, Mantova, Lodi e Milano. Si pensa che la causa sia da attribuire a qualche prodotto usato nei campi nel periodo delle semine, oppure all’utilizzo di pesticidi nei campi circostanti di granoturco. “L’uso dei pesticidi non è ovviamente vietato dalla legge”, aveva ricordato a suo tempo il procuratore Roberto Pellicano, “ma queste sostanze devono essere utilizzate con cautela e nel rispetto dei cicli riproduttivi delle api”.

Per ora, comunque, le recenti analisi condotte sui campioni raccolti hanno dato esito negativo per pesticidi, ma si è in attesa di ulteriori analisi su un numero di campioni maggiori.

Nel 2020 erano stati oltre duecento gli alveari colpiti, distribuiti in un territorio compreso in un’area limitata di poche decine di chilometri, nella Bassa Padana, tra le province di Cremona e Brescia. Un’onda di morte che aveva lasciato le colonie stremate e gli apicoltori in gravissima difficoltà. Nel 2021 erano stati registrati 10 milioni di api in meno in Lombardia, molte delle quali  scomparse anche a Cremona. Quest’anno sono centinaia le famiglie di api scomparse.

Sara Pizzorni

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