Ambiente

Nibbio Bruno al Parco Oglio
Sud: la stagione dell'amore

Il nibbio bruno lo si osserva spesso in volo circolare cercare cibo sui campi appena sfalciati, oppure sui prati allagati; non disdegna il prelievo di pesce, anche morente sulla superficie dell’acqua e lo si può osservare anche sulle carcasse a terra. Specie considerata “spazzina”, frequenta spesso le discariche e le aree di accumulo degli scarti della macellazione

Tra le specie di rapaci diurni di dimensioni relativamente grandi presenti nel nostro territorio, forse la specie più conosciuta è la poiana (Buteo buteo), presente tutto l’anno, anche se le presenze aumentano in inverno e durante le migrazioni.

Spesso si attribuisce ad un “grosso” rapace il nome generico di “poiana”, ma non tutti sanno che diverse sono le specie osservabili: tra queste il nibbio bruno (Milvus migrans) è relativamente comune e nidificante con coppie sparse nel nostro territorio, soprattutto in corrispondenza di fiumi e laghi.

Colorazione bruno scura, con coda lunga e leggermente forcuta, migratore e visitatore estivo, giunge dall’Africa subsahariana verso metà marzo per nidificare alle nostre latitudini. Si insedia all’inizio della primavera, costruendo un nuovo nido, o riassettando quelli degli anni precedenti, scegliendo quello che offre le condizioni migliori in quel determinato periodo, generalmente su grossi alberi alla biforcazione primaria del tronco principale. La cova è effettuata dalla sola femmina e comincia tra metà aprile e metà giugno, dalla deposizione del primo uovo (generalmente 2-3 uova), deposte ad intervalli 2 o più giorni: questo comporta che la schiusa, che ha una durata di circa 31-32 giorni, non sia contemporanea, ma asincrona. Di conseguenza anche i pulcini avranno età e dimensioni leggermente diverse. I pulli restano nel nido per circa 40-45 giorni.

Il nibbio bruno lo si osserva spesso in volo circolare cercare cibo sui campi appena sfalciati, oppure sui prati allagati; non disdegna il prelievo di pesce, anche morente sulla superficie dell’acqua e lo si può osservare anche sulle carcasse a terra. Specie considerata “spazzina”, frequenta spesso le discariche e le aree di accumulo degli scarti della macellazione.

Lorenzo Maffezzoli (Parco Oglio Sud)

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