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Zammarini completa suo "triplete"
e vince la Coppa Italia col Catania

Una vittoria all’ultimo secondo dei tempi supplementari: la mente che corre al 2006, al Mondiale di Germania, all’assist geniale di Pirlo per il gol di Grosso ai tedeschi. E invece no, stavolta siamo su un orizzonte più ristretto ma comunque carico di passione, nonostante la gara a porte chiuse.

In un “Massimino” gioco forza deserto dopo le intemperanze dei tifosi etnei a Padova, fa festa anche un figlio del Casalasco, Roberto Zammarini, classe 1996, che da mediano è stato uno dei trascinatori dei rossoazzurri, vero e proprio caso sportivo di Dottor Jeckyl e Mister Hide in stagione, col campionato sotto la soglia della sufficienza, dove ancora manca la certezza di evitare i playout, e la Coppa invece vinta con una serie di eliminazioni eccellenti: dal Pescara ai quarti, con rete proprio di Zammarini, il ribaltone imposto al Rimini ai quarti e di nuovo la rimonta in casa col Padova, nel match più difficile, anche per l’atmosfera irreale di uno stadio vuoto, con appena 1500 bambini invitati, ospiti privilegiati e festosi di quello che è stato il primo trofeo della storia del club etneo.

Zammarini, dunque, nella storia del club: per lui è il terzo trionfo di spessore dopo il campionato e la Supercoppa di C vinti col Pordenone. Una finale da ricordare: già all’andata, col gol segnato al 78’ a dimezzare lo svantaggio, si era capito che il Catania avesse la pellaccia dura. Ma al ritorno la squadra etnea è andata oltre: colpita a freddo dal gol del Padova al 3’ di Bortolussi, ha pareggiato su rigore con Di Carmine e prima di fine tempo trovato il 2-1 con Cicerelli. Poi al 74’ il gol di Perrotta che stava spostando la coppa a Padova. Invece Marsura a due minuti dalla fine trova il varco che porta tutti ai supplementari, dove – sempre allo scadere, al 120’ stavolta – l’uomo della storia diventa Costantino, che consegna il trofeo ai siciliani.

Un successo che, qualora venissero evitati i playout, proietterebbe il Catania direttamente ai quarti playoff per salire in B: un bel pass, da proteggere però ora in campionato. E per Zammarini una gioia immensa: e dire che il suo cammino in Coppa era iniziato da un rigore sbagliato, agli ottavi, nella lotteria finale contro il Crotone (anche lì col 3-3 arrivato, manco a dirlo, in rimonta). Superato quel pertugio, però, anche il gussolese non ha più fallito, portando un po’ di dialetto nostrano nella grande notte siciliana.

Giovanni Gardani 

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