Cronaca

Caso Fir, l'offerta dell'azienda
ai 40 "in trasferimento"

Emergono maggiori dettagli sulla situazione della Fir International di Casalmaggiore, con i 53 posti di lavoro a serio rischio. Un incontro nel pomeriggio di venerdì tra le RSU dei lavoratori e i dipendenti ha infatti chiarito quella che è l’offerta dell’azienda. Sul tavolo, in particolare, il trasferimento di 40 dipendenti a Pordenone per la linea produttiva legata al Food, che dunque realizza motori elettrici per macchine tritaghiaccio o legate comunque alla produzione di cibo.

Venticinque donne e quindici uomini che difficilmente accetteranno il trasferimento e, in questo caso, l’azienda verrebbe loro incontro per un anno: è infatti prevista, per due anni, l’adozione della Naspi, che coprirebbe mediante INPS il 75% dello stipendio. Per dodici mesi l’azienda si è offerta di pagare il conguaglio, il 25% mancante, per garantire lo stipendio completo per una annualità appunto.

E’ stato poi chiarito anche il destino di 13 dei dipendenti che dovrebbero passare in via Vanoni, dove la Fir porta avanti le linee produttive per il brand Nidec Tea (carrelli elevatori): qualora il marchio, come sembra nell’aria, venisse rilevato, il compratore avrebbe già rivelato la volontà di non farsi carichi di 13 unità, che dunque vanno verso il licenziamento. Ecco perché il totale dei posti di lavoro è 53, per quanto legati a un destino differente: da un lato il licenziamento secco, dall’altro la chance del trasferimento, per quanto molto complessa da accettare, oppure come detto la Naspi.

Sono state chiarite poi due scadenze: entro il 31 dicembre i 40 lavoratori e lavoratrici dovranno decidere se accettare Pordenone. Entro marzo 2025 la Fir di via Roma cesserebbe di esistere, spostando i restanti 27 operai più tutta la parte impiegatizia nello stabile di via Vanoni.

E ancora, come noto, il 21 ottobre il sindaco Filippo Bongiovanni incontrerà la parte dirigenziale della Fir Nidec per avere ragguagli: la volontà di dislocare si legherebbe non a una crisi del mercato, che è piuttosto ondivago, quanto di evitare problemi logistici legati a uno stabilimento vicino a scuole e case, con movimentazione di camion. Una fabbrica però che ha 98 anni di storia e sulla quale grava una bonifica ambientale ancora in corso. Il 22 poi l’azienda incontrerà lavoratori e sindacati. Il giorno della verità?

Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)

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