Cronaca

Ponte, c'è render. "Pronto a
inizio 2027. Al lavoro per ristori"

Recuperare il tempo perduto: per quanto sarà possibile e per quello che consentirà soprattutto la burocrazia. Questa la parola d’ordine emersa nella riunione, la prima a livello pubblico sul tema da quando il problema si è palesato, di giovedì sera a Calvatone, nella sala civica Bruno Tosatto. Si è parlato del ponte, del progetto di quello provvisorio e soprattutto di tempi.

“Giusto metterci la faccia per dare informazioni, notizie e dove possibile garanzie” ha spiegato Roberto Mariani, presidente della Provincia di Cremona, affiancato dal suo vice Luciano Toscani e dall’apparato tecnico provinciale, dall’omologo per Mantova Carlo Bottani e dai sindaci di Calvatone Valeria Patelli e di Acquanegra sul Chiese Monica De Petri. Presenti anche i consiglieri regionali Matteo Piloni e Marco Carra e diversi sindaci, a conferma di quanto la questione sia territoriale.

Recuperare il tempo, si diceva anche se, per dirla con Patelli “la burocrazia ammazza le opere in Italia”. Farlo su due fronti: accelerare il progetto, con il ponte Bailey che dovrebbe essere pronto a inizio 2027 e non più alla fine come aveva prospettato Mantova, sempre parlando di tempi massimi e sperando di asciugare; e parlare alla cittadinanza, con incontri periodici.

I problemi, come ha riferito Giulio Biroli, tecnico della Provincia, si legano all’interesse culturale che vanta il ponte, con il decreto del 2022 che non rende possibile la ristrutturazione dello stesso. Il Comitato Ponte, ringraziando per i chiarimenti, ha consegnato le firme raccolte ed evidenziato come cinque anni per avere un ponte nuovo siano tanti, troppi, ma Mariani ha spiegato di non poter fare diversamente, tenendo presente che per accelerare i tempi, come avvenuto al ponte Morandi a Genova ricostruito in due anni, servirebbe un commissario straordinario che possa aggirare la burocrazia.

E’ stato mostrato il rendering del nuovo ponte provvisorio, del costo di 2.3 milioni di euro (800mila euro a testa delle due Province, il resto dalla Regione) che sarà leggermente più stretto dell’esistente con la campata di 3.5 metri ma che sarà sempre a senso unico alternato. Il ponte è chiuso da giugno 2023 “ma il suo destino era segnato e ci si poteva muovere prima” ha evidenziato Patelli. Il primo progetto di ristrutturazione è del 2014, poi bloccato proprio dall’interesse culturale di una struttura con più di 70 anni di storia e sulla quale sono state girate le scene del film “Addio alle armi”.

Recuperare tempo ma anche risorse: come Marco Carra (e non solo) ha evidenziato questa è una calamità non da un punto di vista giuridico ma sostanziale e chiedere ristori per le attività colpite dalla chiusura è doveroso. L’impegno sarà portare la richiesta in Regione, ma intanto nelle prossime ore si terrà un tavolo in provincia sulla questione.

Giovanni Gardani  

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