Cronaca

"Stop al genocidio", il 16 marzo
un corteo per il popolo palestinese

Lorenzo Lupoli e Laura Mantovani di Onda Queer

Stop al genocidio: un appello che risuonerà con forza domenica 16 marzo, giornata in cui è in programma un corteo in sostegno del popolo palestinese. L’iniziativa del Collettivo Onda Queer e del Circolo Rive Gauche – che sta registrando diverse adesioni da altre realtà, associazioni e gruppi del territorio – inizierà alle 15:30 con il ritrovo presso il piazzale della stazione di Casalmaggiore. Da lì partirà il corteo (alle 16) diretto verso via Cavour e, in seguito, in Piazza Garibaldi. Lungo il tragitto vi saranno alcune tappe per raccogliere interventi, testimonianze e riflessioni sul conflitto e sulla situazione in Medio Oriente.

“Ad un anno dalla precedente manifestazione – esordisce Lorenzo Lupoli di Onda Queer – abbiamo deciso di tornare in piazza per sostenere la causa del popolo palestinese. Se è vero che nel frattempo c’è stato il cessate il fuoco, la situazione a Gaza e nelle zone più colpite rimane drammatica, e il rischio è che se ne parli meno o che la comunicazione possa risultare non pienamente obiettiva, o comunque non in grado di restituire l’esatta dimensione di quanto sta accadendo”.

Sull’importanza di veicolare un messaggio informativo corretto e fedele rispetto a quanto si sta verificando, interviene anche Laura Mantovani di Onda Queer: “Dobbiamo mantenere alta l’attenzione. Le persone non sanno dove tornare, non ci sono più case, il sistema sanitario e quello scolastico non esistono più. Nonostante il cessate il fuoco del 19 gennaio 2025, la situazione a Gaza e in Cisgiordania sta peggiorando continuamente. Le informazioni su ciò che sta avvenendo non coprono più, o lo fanno in modo ridotto e parziale, quello che realmente avviene in Cisgiordania, con arresti, uccisioni e la continua occupazione dei territori destinati ai palestinesi. Crediamo sia opportuno mantenere alta l’attenzione, soprattutto in questo momento, anche alla luce delle recenti esternazioni del presidente Donald Trump”.

Un’iniziativa che, come ribadito dai promotori, non intende prestare il fianco a strumentalizzazioni di sorta: “Come nello scorso appello, condanniamo fermamente gli orrori del 7 ottobre 2023 e ogni forma di azione terroristica, rigettando ogni accusa di antisemitismo: supportare il popolo palestinese e condividerne le rivendicazioni non significa in alcun modo giustificare l’attività di Hamas o Hezbollah”.

L.C.

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