80 anni di Liberazione:
Roseghini riflette sulla Resistenza

Un intervento di ampio respiro e dal grande valore storico e, soprattutto, morale, quello pronunciato questa mattina dal prof. Giancarlo Roseghini in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Sezione locale di Casalmaggiore si è soffermato sui caduti e sui partigiani casalaschi, sul loro sacrificio, sul ruolo determinante della Resistenza per superare quella drammatica congiuntura storica e per riottenere, con costi enormi, la libertà.
Una digressione ricca di spunti di riflessione e di interesse, nel corso della quale il docente ha affrontato anche il concetto di Patria. Infatti, durante il proprio intervento, Roseghini ha analizzato “il concetto di Patria, il paradigma “vittimario” della rivoluzione, anche antropologica, che la Resistenza portò all’indomani del 25 Aprile. La capacità di pensare un futuro di Pace e non di guerra, di impegno e non di ‘me ne frego’, di immaginare una vita migliore per tutti e non una ‘bella morte’ per qualcuno.” Il Presidente della sezione di Casalmaggiore, durante le celebrazioni per il 25 Aprile, ha citato una poesia di don Primo Mazzolari:
Noi ci impegniamo… (don P. Mazzolari)
Ci impegniamo noi, e non gli altri;
unicamente noi, e non gli altri;
né chi sta in alto, né chi sta in basso;
né chi crede, né chi non crede.
Ci impegniamo,
senza pretendere che gli altri si impegnino,
con noi o per conto loro,
con noi o in altro modo.
Ci impegniamo
senza giudicare chi non s’impegna,
senza accusare chi non s’impegna,
senza condannare chi non s’impegna,
senza cercare perché non s’impegna.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo,
si muta se noi mutiamo,
si fa nuovo se qualcuno si fa nuova creatura.
La primavera incomincia con il primo fiore,
la notte con la prima stella,
il fiume con la prima goccia d’acqua
l’amore col primo pegno.
Ci impegniamo
perché noi crediamo nell’amore,
la sola certezza che non teme confronti,
la sola che basta
a impegnarci perpetuamente.
L.C.