Gli ideali della Liberazione
e l’impegno per le nuove generazioni
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Gli ideali, l’impegno e i sacrifici che hanno portato, oggi, a festeggiare l’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, con la Liberazione dall’invasione nazista e dal fascismo come “ponte” tra chi ha lottato per la libertà e la democrazia e le nuove generazioni che, pur con tutte le incognite e le incertezze del presente e – soprattutto – del futuro, dovranno essere testimoni e portavoce di quei valori. Questi alcuni passaggi del discorso pronunciato dal primo cittadino Filippo Bongiovanni in piazza Garibaldi in occasione delle celebrazioni del 25 aprile.
“Quest’anno – ha dichiarato – festeggiamo l’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, la liberazione dall’invasione nazista e dal fascismo, un giorno in cui ha trionfato la democrazia, in cui finalmente è arrivata la pace. I reduci ormai ci stanno lasciando, ci sono ancora invece, e la loro testimonianza è importante, molti che erano bambini in tempo di guerra. Lo sforzo di coloro che hanno combattuto ci ha permesso di vivere i successivi 80 anni di prosperità, di pace, di benessere”.
Una considerazione in cui, come detto, accanto a un passato da tramandare, da continuare a ricordare e a raccontare, hanno trovato spazio riflessioni sul futuro dei giovani: “Ogni generazione ha lavorato con l’obiettivo che quella successiva vivesse meglio. E adesso? Gli scenari futuri sono imprevedibili, ma è inevitabile pensare al medio-breve periodo, soprattutto a quella fascia di ragazzi tra i 12 e i 19 anni che si preparano a diventare adulti”.
Nel proprio intervento, il sindaco ha citato Papa Francesco: “Nell’indire il giubileo, disse ai giovani di non lasciarsi rubare la speranza e di sognare senza lasciarsi influenzare da “pessimismo” e “scetticismo”. È lampante che queste nuove generazioni vadano accompagnate, ma abbiamo il grosso timore, per la velocità degli eventi che si succedono, di non riuscirci”.
Bongiovanni ha quindi rimarcato l’importanza dell’insieme di valori che hanno portato alla Liberazione, come fondamento educativo e formativo per le nuove generazioni: “Quello che dobbiamo pensare di portare avanti, tutti, a partire dagli amministratori, famiglie, insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, tutti coloro che hanno un ruolo educativo, sono le solide basi che abbiamo ricevuto dai nostri avi.
Dobbiamo essere un tangibile e autorevole riferimento: teniamo il punto con i nostri ragazzi, facciamo capire loro che ci sono dei limiti, che se si sbaglia è giusto pagare per l’errore, non facciamo finta di niente, facciamo loro riflettere e capire la giusta direzione, l’importanza del rispetto reciproco, testimoniamo con l’esempio quotidiano che di loro ci importa, che le cose non sono facili e vanno conquistate con lavoro e sacrificio, che nella vita ci possono essere tanti obiettivi raggiungibili, bisogna avere fame di conquistarli”.
QUI SOTTO IL VIDEORACCONTO DI ALESSANDRO OSTI
Un ragionamento in cui il concetto di comunità diventa focale: “Facciamo capire loro, dunque, l’importanza di portare avanti una comunità, tutto quello che si è costruito con il tempo, fin dai nostri antenati, che vale la pena di farlo, che un posto nel mondo c’è anche per i nostri ragazzi e che non si deve aver paura di assumersi responsabilità, che bisogna anche accettare i fallimenti, ma ripartire il giorno dopo, non per cercare facili soddisfazioni alle proprie personali pretese, ma per costruire una comunità coesa e un posto migliore per vivere”.
In chiusura, un altro pensiero per sottolineare la grande rilevanza di questa giornata: “Ecco allora perché è ancora importante celebrare il 25 aprile, riaffermando ogni volta quelli che sono i valori di civiltà, i nostri principi cardine conquistati con sacrificio e coraggio dalle persone che oggi ricordiamo, e portati avanti da tutti coloro che ogni giorno si alzano per migliorare e gestire il mondo in cui viviamo. È una missione che coinvolge tutta la comunità e che abbiamo il dovere di trasmettere alle future generazioni. Buon 25 aprile a tutti.”
Lorenzo Costa (video e foto Alessandro Osti)